Città d'arte, mare, montagna, terme, laghi e parchi. In Veneto è racchiusa la bellezza in tutte le sue molteplici forme. Non è un caso che lo slogan turistico sia "Veneto, una regione, mille volti". La montagna veneta e le Dolomiti Bellunesi offrono natura incontaminata, aree estese per la pratica di un turismo attivo attento all'ambiente, mentre la fascia collinare pedemontana regala paesaggi più morbidi, splendidi borghi e famose Ville Venete a testimonianza dell'amore che i nobili di un tempo avevano per questo territorio, scelto per rilassarsi e godersi la vita di campagna. Una terra ricca di sapori con tanti prodotti locali, 28 produzioni DOC, 14 DOCG e ben nove Strade del Vino lungo le quali si possono gustare vini Doc famosi nel mondo, dall'Amarone al Prosecco. Civilizzato da tremila anni, reso unitario nell'immagine e nello spirito dai secoli della Serenissima Repubblica di Venezia, ma ancora oggi arricchito da vivaci identità locali, il Veneto è una regione intrisa di suggestioni artistiche con beni culturali e paesaggistici dichiarati Patrimonio dell'Umanità, dove aleggia lo spirito, il tocco e la fama di Lorenzo Lotto, una tra le figure più singolari della pittura veneta rinascimentale. In Veneto il gusto della vita passa per la gioia del buon mangiare e del buon bere, ma anche per la cura del corpo grazie all'interessante offerta termale (Terme Euganee, Bibione Thermae, terme di Caldiero e Recoaro).
MIELE DELLE DOLOMITI DOP
Viene prodotto all’interno del territorio della provincia di Belluno, comprendente anche
l’area delle Dolomiti, particolarmente adatta per l’assenza di agenti inquinanti che favoriscono la fioritura. Tutto il processo di produzione viene fatto nel territorio stesso. I primi documenti che testimoniano la sua produzione in questa zona risalgono al XVI secolo e si riferivano a 3 tipi di miele diversi: - di fiore d’alta ape, - di brugo - dè bosco misto Attualmente invece ne vengono prodotte 6 tipologie: - Millefiori - Acacia - Tiglio - Castagno - Rododendro - Tarassaco |
PROSCIUTTO VENETO BERICO EUGANEO DOP
Per la sua produzione vengono usate cosce di maiale che vengono sottoposte a
salagione e stagionatura. I suini impiegati per questa produzione devono aver raggiunto almeno l’età di 9 mesi, nei quali raggiunge i 150 chili di peso corporeo. Al termine della lavorazione, che dura circa un’anno, il prosciutto arriva a l’esame tra gli 8 e 11 chili. |
MONTE VERONESE DOP
Formaggio che viene prodotto con latte vaccino proveniente dalla zona settentrionale
della provincia di Verona. Attualmente viene prodotto in due tipologie diverse che si distinguono sia per il sapore che per la modalità di lavorazione: Monte Veronese “latte intero” che viene appunto prodotto con latte di vacca intero, proveniente da una o due mungiture consecutive. Ha un sapore dolce e leggermente acidulo. Deve essere consumato entro 60 giorni dalla produzione per mantenere le sue caratteristiche. Monte Veronese “d’allevo” che viene prodotto con il latte di vacca parzialmente scremato. In bocca si presenta saporito, con un gusto deciso, tipico dei formaggi stagionati, più essa è lunga,più tende a diventare piccante. Può essere commercializzato dopo il novantesimo giorno dalla produzione. |
OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA VENETO DOP
Viene prodotto nelle zone del Valpolicella, Colli Euganei, Colli Berici, e del Grappa.
In base alla zona di produzione acquisisce diverse caratteristiche: L’olio DOP Veneto Valpolicella è di colore giallo con una leggere tonalità di verdognolo, un’odore e un sapore fruttato, leggermente amaro. L’olio DOP Veneto Euganei e Berici è di colore verde-oro, con un’odore e sapore fruttato anch’esso amaro. L’olio DOP Veneto del Grappa è di colore verde-oro, con tonalità giallastre, anch’esso fruttato ma con varie intensità. |
Sarde in saor
Sardine pulite: 1kg
farina di frumento 00 qb Cipolle: 1kg olio extra vergine di oliva Garda D.O.P. 1 bicchiere di aceto di vino sale e pepe Si infarinano bene e si setacciano rapidamente le sardine, o le alici di fresco pescate, e si friggono in olio bollente, scolandole poi bene su carta assorbente da cucina e salandole. A parte si prepara in una casseruola con l’olio extra vergine di oliva abbondante cipolla affettata sottilmente, che si spruzzerà decisamente con l’aceto una volta che sarà imbiondita. In una teglia si alternano, a strati, il pesce con questa marinatura detta saor. Si lascia marinare il tutto per un giorno prima di consumarlo. La speciale marinatura rende morbida anche la lisca che, talvolta, viene pure mangiata. |
Baccalà mantecato
Stoccafisso già battuto: 600gr
olio extravergine d’oliva aglio sale e pepe Ponete il baccalà in un solo pezzo dentro una teglia, coprite con acqua fredda e fate prendere bollore attorno a 90°. Schiumate e continuate la cottura sempre sotto bollore per 20′. Spegnete il fuoco, coprite e lasciate riposare il baccalà per una ventina di minuti. Togliete il baccalà dall’acqua col mestolo forato e fatelo sgocciolare al meglio. Eliminate pelle e lische e sminuzzate la polpa mettendola in una zagola o in una casseruola alta. Salate e peppate. Fate girare la zagola e, con un cucchiaio dal manico lungo, cominciate a rimestare il baccalà nella casseruola versando a filo dell’olio e continuate fino a che il baccalà assorbe l’olio, diventando sufficientemente cremoso. Aggiungete a piacere uno o più spicchi d’aglio mondati e lasciate riposare. Servite il baccalà mantecato tiepido o anche freddo, dopo avrer eliminato l’aglio, accompagnandolo con polenta bianca calda. |
Risi e bisi
Piselli sgranati: 500gr
1 cipolla bianca di media dimensione Riso nano vialone veronese I.G.P.: 400gr 1/2 bicchiere di vino bianco 1 fettina di lardo olio extra vergine di oliva veneto “Valpolicella” “Euganei e Berici” e “del Grappa” D.O.P. sale ed eventualmente pepe qb per il brodo baccelli vuoti dei piselli, una cipolla, acqua per mantecare: una noce di burro e formaggio Grana Padano D.O.P. grattugiato Si sgranano i piselli e si mettono a cuocere i baccelli in una pentola d’acqua salata. Si lascia bollire per una ventina di minuti e poi si passano al setaccio. Si imbiondisce appena, in olio extra vergine di oliva, la cipolla con un pesto di lardo o pancetta salati. Si aggiungono i piselli con un trito di prezzemolo allungando con un po’ di acqua (o brodo) fin quasi alla cottura. Si tolgono parte dei piselli e si mettono i rimanenti col riso, tostando e allungando mano a mano con l’aggiunta del brodo ricavato dalla cottura dei baccelli passati al setaccio nel medesimo. Alla fine si manteca con buon burro e formaggio grana grattugiato di fresco aggiungendo i piselli interi, per decorare |
Bigoli in salsa
una dozzina di alici salate di media taglia
Cipolla: 1 1 bicchiere di vino bianco secco olio extra vergine di oliva veneto “Valpolicella” “Euganei e Berici” e “del Grappa” D.O.P. Bìgoli o bìgoli mori: 400gr sale qb (da usare con attenzione dato che le alici sono già salate) Per i bìgoli, preferibilmente “mori” (di farine miste, con orzo o ségale), si prepara un sugo semplicissimo. Si pone ad imbiondire un trito di cipolla in un tegame assieme all’olio extra vergine di oliva, cui si uniranno poi le alici dissalate e deliscate. Si bagna col vino bianco in modo che le alici si stemperino e vadano a formare con la cipolla un saor cremoso. Si lascia restringere il sugo e, con questo, si condiscono i bìgoli cotti al dente. |
Fegato alla veneziana
Fegato di vitello o vitellone: 500gr
Cipolla: 500gr olio extra vergine di oliva veneto “Valpolicella” “Euganei e Berici” e “del Grappa” D.O.P. 1 bicchierino d’aceto di vino (opzionale) una noce di burro, a fine cottura (a piacere) sale e pepe qb Si priva il fegato della pellicina superiore e lo si taglia a fette sottili riducendolo nelle dimensioni volute (anche a pezzetti, volendo). Si fa imbiondire nella padella, in abbondante olio extra vergine di oliva, la cipolla affettata finemente e, appena risulta diafana e caramellata, vi si pongono a scottare i pezzi di fegato. Ciò va fatto con molta attenzione, ossia a fuoco vivace, in modo che il fegato subisca una cottura rapida ed efficace senza far salire la temperatura dell’olio. Si spruzza con l’aceto secondo il gusto personale, creando il tipico agro-dolce veneto, e si serve immediatamente. |
Capon ala canevèra
Cappone: 1
Vescica di Maiale Canna d’India: 1 pezzo Costa di sedano di Rubbio: 1 costa di sedano Carota: 1 Cipolla: 1 Spicchi d’aglio: 2 Alloro, rosmarino, pepe in grani 1,2 dl di olio extravergine d’oliva di Nanto Sale Dopo aver levato le interiore e pulito il cappone, tagliate le verdure a cubetti, aggiungetevi le erbe aromatiche, sale, pepe, olio e riempitevi il cappone. Legate con uno spago da cucina le cosce in modo che aderiscano al busto e infilate in mezzo la canevèra (canna d’India); inserite il cappone nella vescica di maiale facendo in modo che la canevèra vi fuoriesca per poter fungere da sfiatatoio, legandola poi stretta al collo della vescica. Immergete il tutto in sospensione in una pentola piena d’acqua che lascerete bollire per tre ore. Servite il cappone a pezzi, accompagnato dal fondo che si sarà formato nella vescica. |
Crostoli
Farina: 500gr
Uova: 4 Zucchero: 200gr Burro: 150gr 1 bicchierino di grappa sale zucchero a velo Versate le uova intere in una terrina, aggiungete lo zucchero e sbattetele fino a quando lo zucchero si sarà sciolto; unite il burro ammorbidito e diluite con la grappa. Aggiungete la farina e il sale e mescolate con grande cura fino a ottenere un impasto liscio e morbido. lasciatelo riposare un pò, quindi cospargete sulla spianatoia della farina e tirate la pasta col matterello fino a ottenere una sfoglia sottilissima e senza sbavature e tagliatela a losanghe nella mistura voluta, servendovi dell’apposita rotellina dentata. Fate friggere le losanghe nell’olio o strutto bollente, scolatele velocemente e cospargetele infine di zucchero a velo. |
Tiramisù alla veneta
Tuorli: 6
Zucchero: 250gr Mascarpone: 300gr Savoiardi: 300gr Caffè: 3 tazze q.b. Cacao amaro in polvere Iniziamo a preparare il Tiramisù ricetta originale Veneta, preparando il caffè, quando sarà pronto lo versiamo in un piatto e lo facciamo raffreddare. Con le fruste montiamo a spuma i tuorli con lo zucchero, dovranno essere chiari e belli gonfi, uniamo il mascarpone e lavoriamo ulteriormente il composto fino a ottenere una crema morbida e cremosa. In un piatto da portata o in una pirofila, disponiamo uno strato di savoiardi, bagnati precedentemente sul caffè e versiamo della crema di uova e mascarpone, disponete un’ulteriore strato di savoiardi inzuppati sul caffè e ricoprite con la rimanente crema, Spolverate con del cacao amaro e riponete il Tiramisù ricetta originale Veneta in frigorifero a riposare per almeno un paio di ore e toglietelo dal frigo solo al momento di servirlo |
I Vini
La storia del vino in Veneto inizia molto prima dei tempi dei Greci a cui si riconosce l'introduzione della
vite in Italia. Si ritiene che la vite fosse presente in Veneto allo stato selvatico già a partire da molti secoli prima di
Cristo e l'uva era utilizzata dalle popolazioni di quei tempi soprattutto come alimento. Si dovrà attendere fino al VII secolo a.C. per poter trovare le prime testimonianze della produzione enologica in Veneto per opera delle popolazioni Etrusco.
vite in Italia. Si ritiene che la vite fosse presente in Veneto allo stato selvatico già a partire da molti secoli prima di
Cristo e l'uva era utilizzata dalle popolazioni di quei tempi soprattutto come alimento. Si dovrà attendere fino al VII secolo a.C. per poter trovare le prime testimonianze della produzione enologica in Veneto per opera delle popolazioni Etrusco.
Valpolicella Classico Ripasso DOCGradazione:14,00%
Stile:Corposo e intenso Abbinamenti cibo-vino: Formaggi stagionati, Risotto ai Funghi, Tagliata di Manzo, Filetto al pepe verde, Pasta al sugo di carne, Arrosto di carne |
Rosso di Verona "Campofiorin"Gradazione:13,00%
Stile :medio corpo e profumato Abbinamenti cibo-vino :Affettati e salumi, Pasta all'amatriciana, Cannelloni, Gnocchi al ragù, Galletto alla brace, Selvaggina, Bolliti misti di carne, Formaggi di media stagionatura, Salsiccia |
Valpolicella Ripasso SuperioreGradazione:14,00%
Stile:Corposo e intenso Abbinamenti cibo-vino :Affettati e salumi, Formaggi di media stagionatura, Formaggi stagionati, Tagliata di Manzo, Tagliatelle ai Funghi, Galletto alla brace, Risotto allo zafferano |
MerlotGradazione:12,00%
Stile:Di medio corpo e profumato Abbinamenti cibo-vino:Arrosto di carne, Tagliata di Manzo, Risotti, Risotto allo zafferano, Cotoletta alla milanese, Caponata, spezzatino di carne e selvaggina, Pasta all'amatriciana |
Gran Cuvéè Rosé BrutGradazione:11,50%
Stile:Leggero e fresco Abbinamenti cibo-vino:Antipasti caldi di pesce, Ostriche, Stuzzichini, Formaggi freschi, Crostacei, Tartare-carpaccio pesce, Sushi-sashimi, Pizza |
Spumante Cuvée BrutGradazione:11,50%
Stile:Leggero e fresco Abbinamenti cibo-vino:Aperitivo, Affettati e salumi, Formaggi freschi, Cozze, Verdure in pastella, Spaghetti alle vongole, Risotto ai frutti di mare, Risotto alle verdure |
Percorso Enogastronomico
il Wine Discovery Museum
Situato a Tenuta Canova, a Lazise sul Lago di Garda, il museo offre al visitatore un viaggio immersivo nel mondo di Masi, dei suoi valori e del suo territorio, attraverso tre sale. La prima è dedicata alla viticoltura, con particolare riferimento ai fattori della qualità del vino Si prosegue poi con le tecniche enologiche, con focus sull’Appassimento, riconosciuta expertise di Masi. Il cuore scenografico del percorso è costituito da un gigantesco tino - utilizzato per ben 20 anni nelle cantine Masi - che regala un’esperienza sensoriale unica e coinvolgente facendo vivere in 3 minuti 7 giorni di fermentazione attraverso immagini, profumi e suoni catturati dal vivo. Il visitatore viene accolto infine nel “salotto di famiglia”: le pareti narrano la storia e l’attualità di Masi e della famiglia Boscaini che dal 1772 ne è motore e custode
BELLUNO
Si parte dalla cima, in tutti i sensi. La provincia bellunese è, infatti, caratterizzata dalla presenza maestosa delle alpi dolomitiche. Territori in cui ci si può facilmente imbattere in rifugi, malghe e agriturismi, dove lasciarsi coccolare dai sapori che la montagna offre. Qui le specialità sono le carni di cacciagione, a partire dal capriolo, tipicamente servito in umido con la polenta. Tra i primi piatti spiccano, invece, i casunziei: tortelli ripieni di rapa rossa, generalmente proposti con burro, ricotta affumicata e semi di papavero.
Gli amanti del formaggio, poi, avranno di che deliziarsi. Esiste persino l’associazione Strada dei Formaggi e dei Sapori delle Dolomiti bellunesi, nata proprio allo scopo di valorizzare e diffondere la cultura casearia locale. Oltre al Piave, che si fregia del marchio DOP, da non perdere sono il Malga e lo Schiz, formaggio a pasta semicotta, non salato, che viene tradizionalmente tagliato a fette e scottato a fuoco vivace, accompagnato dalla polenta o anche assaporato in purezza.
VENEZIA
Tra i primi piatti spiccano i bigoli, tradizionale pasta lunga dalla consistenza robusta, da assaporare con ragù d’anatra o con le sardelle. Altri grandi classici sono, inoltre, il risi e bisi e la pasta e fasioi. Passando ai secondi, due su tutti sintetizzano al meglio la cucina veneziana: il fegato, normalmente di vitello, che viene preparato con una base di olio e cipolla, sfumandolo con del vino bianco a fine cottura; e, passando al pesce, le sarde in saòr, che vengono fritte e condite in una marinatura di cipolla, uvetta e pinoli irrorati da abbondante aceto bianco.
Situato a Tenuta Canova, a Lazise sul Lago di Garda, il museo offre al visitatore un viaggio immersivo nel mondo di Masi, dei suoi valori e del suo territorio, attraverso tre sale. La prima è dedicata alla viticoltura, con particolare riferimento ai fattori della qualità del vino Si prosegue poi con le tecniche enologiche, con focus sull’Appassimento, riconosciuta expertise di Masi. Il cuore scenografico del percorso è costituito da un gigantesco tino - utilizzato per ben 20 anni nelle cantine Masi - che regala un’esperienza sensoriale unica e coinvolgente facendo vivere in 3 minuti 7 giorni di fermentazione attraverso immagini, profumi e suoni catturati dal vivo. Il visitatore viene accolto infine nel “salotto di famiglia”: le pareti narrano la storia e l’attualità di Masi e della famiglia Boscaini che dal 1772 ne è motore e custode
BELLUNO
Si parte dalla cima, in tutti i sensi. La provincia bellunese è, infatti, caratterizzata dalla presenza maestosa delle alpi dolomitiche. Territori in cui ci si può facilmente imbattere in rifugi, malghe e agriturismi, dove lasciarsi coccolare dai sapori che la montagna offre. Qui le specialità sono le carni di cacciagione, a partire dal capriolo, tipicamente servito in umido con la polenta. Tra i primi piatti spiccano, invece, i casunziei: tortelli ripieni di rapa rossa, generalmente proposti con burro, ricotta affumicata e semi di papavero.
Gli amanti del formaggio, poi, avranno di che deliziarsi. Esiste persino l’associazione Strada dei Formaggi e dei Sapori delle Dolomiti bellunesi, nata proprio allo scopo di valorizzare e diffondere la cultura casearia locale. Oltre al Piave, che si fregia del marchio DOP, da non perdere sono il Malga e lo Schiz, formaggio a pasta semicotta, non salato, che viene tradizionalmente tagliato a fette e scottato a fuoco vivace, accompagnato dalla polenta o anche assaporato in purezza.
VENEZIA
Tra i primi piatti spiccano i bigoli, tradizionale pasta lunga dalla consistenza robusta, da assaporare con ragù d’anatra o con le sardelle. Altri grandi classici sono, inoltre, il risi e bisi e la pasta e fasioi. Passando ai secondi, due su tutti sintetizzano al meglio la cucina veneziana: il fegato, normalmente di vitello, che viene preparato con una base di olio e cipolla, sfumandolo con del vino bianco a fine cottura; e, passando al pesce, le sarde in saòr, che vengono fritte e condite in una marinatura di cipolla, uvetta e pinoli irrorati da abbondante aceto bianco.