L'Umbria è una regione situata nel centro d'Italia, interamente attraversata dall'Appennino Umbro Marchigiano; è l'unica a non essere bagnata dalle acque del mare. Terra ricchissima di bellezze chiamata il "cuore verde d'Italia", è in grado di regalare stupendi scorci di natura attraverso le sue oasi verdi e parchi naturali come il Parco nazionale dei monti Sibillini, il Parco del Lago Trasimeno ed il Parco del Sole, uno dei più grandi parchi d'Europa dove è possibile osservare oltre 300 specie di animali, alcune delle quali in via di estinzione, che vivono indisturbati allo stato brado. L'Umbria è inoltre una regione ricca di arte, storia, cultura e spiritualità caratterizzata da un importante patrimonio culturale, con le sue bellissime città d'arte e gli affascinanti borghi medievali come Assisi, Todi e Spoleto.
VITELLONE BIANCO DELL'APPENNINO CENTRALE IGP
Questa denominazione indica tre razze di bovini che per similitudine evolutiva e omogeneità delle zone di allevamento si considerano affini: sono la Chianina, la Marchigiana e la Romagnola.
Carne bovina fresca ottenuta da animali delle razze chianina, marchigiana, romagnola, di età compresa tra i 12 ed i 24 mesi. Il bestiame deve risultare nato da allevamenti in selezione e regolarmente iscritto alla nascita nel Registro Genealogico del Giovane Bestiame. Dalla nascita allo svezzamento, è consentito l’uso dei seguenti sistemi d’allevamento: pascolo, stabulazione libera, stabulazione fissa; in seguito, sono consentite solo la stabulazione libera. |
Prosciutto di Norcia
Prosciutto di Norcia (IGP) è un prosciutto crudo stagionato. Per rispondere alle caratteristiche IGP deve essere prodotto nella zona che comprende i comuni di Norcia, Cascia, Preci, Poggiodo
Monteleone di Spoleto a un'altitudine superiore ai 500 metri, in quanto le condizioni climatiche sono parte integrante del ciclo produttivo. |
Olio Extravergine d’Oliva DOP
L’Umbria è un luogo sospeso nel tempo in cui le antiche tradizioni sono sapientemente custodite e tramandate da secoli, di generazione in generazione. L’”oro verde” si estrae in Umbria da più di duemila anni. Probabilmente la pianta di ulivo si era diffusa in gran parte dell’Italia peninsulare. Furono poi gli Etruschi e soprattutto i Romani a dare un forte impulso allo sviluppo di questo tipo di coltura; basti pensare che nel periodo imperiale l’estensione delle piantagioni di ulivo si avvicinava di molto a quella attuale.
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Agnello del centro Italia IGP
Il territorio Umbro, insieme a quello di altre regioni del centro Italia, ospita questo I.G.P. che si distingue in 3 tipologie di carcasse, caratterizzate dal tenore del grasso e dalla conformazione, provenienti da agnelli con precisi requisiti di allevamento, macellazione e costituzione della materia prima finale.
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Brustengo
Acqua: 200 g
Farina 00: 120 g Sale fino q.b. Per cuocere: Olio extravergine d’oliva: 15 g Prosciutto crudo di Norcia: 100 g Pecorino da grattugiare: 90gr Per realizzare il brustengo, per prima cosa preparate la pastella: versate la farina in una ciotola e aggiungete un pizzico di sale, poi versate l’acqua a filo mescolando contemporaneamente con una frusta per evitare la formazione di grumi fino ad ottenere un composto fluido e omogeneo. Mettete una padella antiaderente del diametro di circa 25 cm sul fuoco, scaldate l’olio extravergine d’oliva e aggiungete il composto di acqua e farina con un mestolo; distribuite uniformemente la pastella su tutta la superficie e cuocete a fuoco medio per circa 10 minuti. Trascorsi 10 minuti, sollevate delicatamente i bordi con una spatola per controllare che il lato sottostante sia cotto, dopodiché girate il brustengo e cuocetelo sull’altro lato per 4-5 minuti. Una volta cotto, trasferite il brustengo su un tagliere e cospargete subito la superficie con il pecorino grattugiato. Tagliatelo in 8 fette e servitelo ancora caldo accompagnato con il prosciutto crudo di Norcia: il vostro brustengo è pronto per essere gustato |
Crescia sfogliata
Farina 00: + q.b. per la spianatoia 600 gr
Uova: (circa 5) 295 gr Strutto: 150 gr Latte intero: 80 gr Sale fino: 12 gr Pepe nero: macinato al momento 6 gr Per preparare la crescia sfogliata come prima cosa versate la farina in una ciotola, aggiungete il pepe nero e mischiate con le mani. Unite poi 100 gr di strutto e lavorate il composto sbriciolandolo con le dita. Quando sarà quasi incorporato unite le uova e impastate ancora. Aggiungete poi il sale Trasferite l'impasto in ciotola e lasciatelo riposare per 30 minuti coperto con pellicola. Trascorso questo tempo trasferite l'impasto su una spianatoia e ricavate 8 porzioni da 140 g l'una, poi con le mani date una forma sferica. A questo punto stendete le palline di impasto con un mattarello 13 fino ad ottenere un rettangolo spesso circa 1 mm, largo circa 17 cm e lungo 22 cm. Cospargete la superficie con un po' dei 50 g di strutto rimasti, facendo attenzione a spargerlo bene e ovunque. Arrotolate poi il rettangolo su se stesso sul lato più corto in modo da ottenere un bigolo, che dovrete arrotolare nuovamente su se stesso, così da creare una chiocciola. Proseguite in questo modo per tutte le altre e disponetele su un vassoio . Coprite con un canovaccio da cucina e lasciate riposare per circa 1 ora. A questo punto riprendete la prima chioccolina, schiacciatela delicatamente con le mani e utilizzando il mattarello stendetela ad uno spessore di 1 mm e mezzo cercando di dare una forma rotonda. Scaldate sul fuoco una padella antiaderente, adagiate la crescia sopra e cuocetela minuti per lato, fino a che non risulterà ben dorata. Poi capovolgetela e ultimate la cottura anche dall'altro lato. Proseguite in questo modo anche per tutte le altre e servite la vostra favolosa crescia sfogliata! |
Spaghetti col rancetto
Spaghetti: 400 g
Pancetta: 200 g Olio extravergine d’oliva q.b. Cipolle bianche: 1 Maggiorana q.b. Pecorino da grattugiare q.b. Sale fino q.b. Pepe nero q.b. Pomodori pelati: 400 g Per preparare gli spaghetti col rancetto, iniziate mettendo sul fuoco una pentola capiente con abbondante acqua salata. Lavate e mondate la cipolla, tritatela finemente e mettela in una padella capiente con un filo d'olio extravergine d'oliva. Lasciatela appassire per qualche minuto e, quando sarà trasparente, aggiungete la pancetta tagliata a cubetti. Lasciate rosolare per qualche minuto, poi aggiungete i pomodori pelati tagliati a pezzettoni. Lasciate cuocere a fuoco dolce per una decina di minuti e regolate di sale e pepe. Nel frattempo cuocete gli spaghetti al dente. Quando il sugo sarò cotto, aggiungete la maggiorana freschissima. Scolate gli spaghetti, uniteli al sugo e lasciate insaporire sul fuoco per qualche minuto. Servite gli spaghetti col rancetto ben caldi e con una spolverata di pecorino grattugiato! |
Strangozzi alla spoletina
Farina 00: 125 gr
Semola di grano duro: 125 gr Acqua: fredda 130 gr Olio extravergine d’oliva: 1 cucchiaio Per il sugo: Pomodori pelati: maturi 600 gr Olio extravergine d’oliva p: 4 cucchiai Aglio: 2 spicchi Pepe nero q.b. Prezzemolo q.b. Per realizzare gli strangozzi alla spoletina iniziate dalla preparazione della pasta: in una terrina ponete la farina 00 e la farina di semola, quindi mescolate bene e trasferite il tutto su una spianatoia. Formate la classica fontana con il buco al centro, aggiungete l’acqua, poca alla volta, e cominciate ad impastare. Quando gli ingredienti cominceranno ad amalgamarsi, unite l’olio e continuate ad impastare fino ad ottenere un composto molto liscio e morbido, a cui darete la forma di una palla. Avvolgete ora l’impasto con la pellicola e lasciatelo riposare per 10-15 minuti, affinché diventi ben elastico. Nel frattempo preparate il sugo: prendete i pomodori, mondateli, lavateli e tagliateli in quarti . In una padella antiaderente fate rosolare 2 spicchi di aglio con 4 cucchiai di olio extravergine di oliva; appena l'aglio sarà imbiondito, toglietelo e aggiungete i pomodori. Insaporite il tutto con sale e pepe (o peperoncino se preferite) quindi lasciate cuocere per circa 30 minuti a fuoco dolce, o fino a che il sugo non avrà ottenuto una consistenza piuttosto densa. Poco prima che il sugo sia pronto, mettete a bollire abbondante acqua salata in una pentola capiente e, nel frattempo, cominciate a lavorare la pasta su un piano leggermente infarinato. Con un mattarello stendete una sfoglia dello spessore di 2 mm (circa il doppio dello spessore delle comuni tagliatelle), infarinatela un poco in superficie,e arrotolatela su se stessa. Tagliate il rotolo così ottenuto a fettine spesse circa 1cm, che aprirete e separerete ricavandone dei lunghi “spaghettoni appiattiti”. Infarinate leggermente gli strangozzi così ottenuti e fateli cuocere in acqua bollente per pochi minuti. Quando saranno al dente, scolateli e uniteli al sugo. Saltateli per un paio di minuti in padella, quindi unite abbondante prezzemolo tritato. I vostri strangozzi alla spoletina sono pronti: impiattateli e serviteli caldi. |
Lonza di maiale al ginepro
Lonza: 800gr
Pancetta: 100gr 1/2 bicchiere di vino bianco secco Cipolla: 1 Scalogno: 1 Foglie di alloro: 2 Ginepro: 10 bacche olio q.b. Sale q.b. Pepe q.b. Incidete in vari punti la lonza e inseritevi dei pezzetti di scalogno. In una terrina raccogliete la cipolla tritata, le bacche di ginepro schiacciate, le foglie di alloro intere, il vino, 2-3 cucchiai d’olio, sale e pepe. Adagiatevi la carne e lasciatela marinare per 2 ore. Sgocciolatela, avvolgetela con le fettine di pancetta, legatela con alcuni giri di spago bianco. In una teglia versate 2-3 cucchiai d’olio, adagiatevi la lonza e cuocete in forno caldo a 180° per circa 1 ora e 20 minuti irrorandola di quando in quando con alcuni cucchiai della marinata. Ritirate, eliminate lo spago, lasciate riposare la carne 5 minuti, poi tagliatela a fettine sottili, disponetele sul piatto da portata e irroratele con la salsa di cottura calda |
Involtini alla Perugina
Fettine sottili di manzo: 400gr
Petto di tacchino: 150gr Carne di maiale: 100gr Prosciutto crudo: 50gr Vino bianco secco: 1/2 bicchiere Tuorlo: 1 Latte: 1 tazza Aglio: 1 spicchio Mollica di pane Rete di maiale Formaggio grattugiato Olio Sale Fate intiepidire il latte, versatelo in una ciotola e lasciatevi ammorbidire la mollica del pane. Tritate la carne di maiale con quella di tacchino, con il prosciutto e uno spicchio d’aglio. Raccogliete il tutto in una terrina, aggiungete la mollica strizzata, il tuorlo, un cucchiaio di formaggio grattugiato, sale e pepe, mescolate e amalgamate il composto. Suddividete il ripieno sulle fettine di manzo, arrotolatele e avvolgetele nella rete di maiale. In un tegame scaldate due cucchiai d’olio, fatevi rosolare gli involtini, quando sono ben coloriti salateli, pepateli, spruzzateli con il vino e lasciatelo evaporare. Coprite il recipiente e cuocete per circa 40 minuti. Ritirate dal fuoco, trasferite gli involtini con il loro sughetto sul piatto da portata e servite subito a tavola. |
Cicerchiata
Farina: 300gr
Uova: 3 Zucchero: 70gr Miele: 300gr Arancia: 1 Frutta q.b. In una terrina montate le uova con lo zucchero fino a ottenere un composto chiaro e spumoso, incorporatevi gradatamente la farina setacciata, tanta quanta ne occorre per avere un impasto morbido. Prendetene un po’ alla volta, fatene dei rotolini, tagliateli a tocchetti e modellateli a palline piccole come ceci e friggetele lentamente in una piccola casseruola a bordi alti colma di olio ben caldo. Così di seguito fino a esaurimento delle palline cambiando l’olio dopo ogni frittura.Lasciate asciugare le palline fritte su carta assorbente da cucina.In una casseruola fate sciogliere il miele e, dopo circa 5 minuti, aggiungete le palline di pasta, la buccia grattugiata dell’arancia e mescolate velocemente. Versate il composto sul marmo o su un foglio di carta da forno ben spennellato d’olio e dategli la forma di una ciambella. Decorate con i canditi a pezzetti, lasciate raffreddare e servite. |
Ciaramicola
Farina setacciata: 800gr
Strutto: 100gr Burro: 200 gr Zucchero: 350gr Uova: 5 Canditi (ciliegie, arancia e cedro): 300gr 1 bustina di lievito per dolci 4 cucchiai di rum 3 cucchiai di alchermes 4 cucchiai di rosolio di cannella 1 limone Per la glassa: Zucchero a velo: 250gr 2-3 gocce di succo di limone 2 albumi Preparate il primo impasto: in una terrina montate con una frusta i tuorli, lo zucchero e la buccia grattugiata del limone fino a ottenere un composto gonfi o e spumoso. Amalgamate al composto 600 grammi di farina setacciata insieme al lievito, unite un po’ alla volta il burro e lo strutto sciolti a bagnomaria e, infine, gli albumi montati a neve solo a metà. Preparate il secondo impasto: amalgamate i restanti 200 grammi di farina con i liquori e poi aggiungetelo al primo impasto, unite anche i canditi tritati e amalgamate bene il tutto. Imburrate e infarinate una teglia grande, disponetevi metà impasto a forma di ciambella, con il restante impasto formate una croce al centro della ciambella, negli spazi vuoti mettete un piccolo stampino foderato di cartaforno in modo che durante la cottura resti la forma di croce, in caso contrario la pasta si unisce e il disegno si perde. Cuocete in forno caldo a 200° per circa 35 minuti. Ritirate,togliete i quattro stampini, adagiate la ciambella su una gratella. Montate a neve ben soda gli albumi con lo zucchero a velo e alcune gocce di limone. Spennellate più volte la glassa sul dolce ancora caldo e cospargetela con i confettini. Lasciate raffreddare e servite. |
I Vini
Come per le altre regioni italiane, anche l'Umbria ha il suo glorioso trascorso vinicolo, e fra le
testimonianze romane, Virgilio e Plinio parlano delle "uve apianae", particolarmente care agli
estruschi. Ma segni più concreti circa la coltivazione e la produzione del vino sono fornite dal ricco
vasellame usato per contenere il vino, ritrovato nelle tombe etrusche. Vitigni storici come il Greco
di Todi (oggi Grechetto), risalgono all'epoca dell'unificazione italiana, mentre nel Medioevo furono
soprattutto gli ordini monastici cistercensi e benedettini a dare maggiore impulso alla fiorente
viticoltura.
testimonianze romane, Virgilio e Plinio parlano delle "uve apianae", particolarmente care agli
estruschi. Ma segni più concreti circa la coltivazione e la produzione del vino sono fornite dal ricco
vasellame usato per contenere il vino, ritrovato nelle tombe etrusche. Vitigni storici come il Greco
di Todi (oggi Grechetto), risalgono all'epoca dell'unificazione italiana, mentre nel Medioevo furono
soprattutto gli ordini monastici cistercensi e benedettini a dare maggiore impulso alla fiorente
viticoltura.
Sagrantino Montefalco "Collepiano"Gradazione:15,00%
Stile:Corposo e intenso Abbinamenti cibo-vino:Affettati e salumi, Agnello, Formaggi stagionati, Risotti, Tagliata di Manzo, Selvaggina, Filetto al pepe verde, Arrosto di carne |
Sagrantino di MontefalcoGradazione: 14,00%
Stile: Corposo e intenso Abbinamenti cibo-vino: Scaloppine ai funghi, Filetto al pepe verde, Galletto alla brace, Brasato, Bistecca Fiorentina, Selvaggina, Formaggi stagionati |
Vincastro Umbria Bianco BenincasaGradazione:12,00%
Stile:Leggero e fresco Abbinamenti cibo-vino:Antipasti caldi di pesce, Antipasti di pesce affumicato, Pesce alla griglia, Pesce in umido, Pasta con pesce, Verdure in pastella, Ravioli di zucca |
Trebbiano Spoletino "Arnéto"Gradazione:13,00%
Stile:Fruttato Abbinamenti cibo-vino:Carni Bianche, Verdure in pastella, Antipasti caldi di pesce, Formaggi di media stagionatura, Pesce alla griglia, Spaghetti alle vongole, Branzino |
Conte della Vipera "Castello della Sala"Gradazione:12,50%
Stile:Fruttato Abbinamenti cibo-vino:Antipasti di pesce affumicato, Antipasti caldi di pesce, Formaggi di media stagionatura, Pasta con pesce, Risotto ai frutti di mare, Carni Bianche, Spaghetti alle vongole |
Pinot Nero "Castello della Sala"Gradazione:14,00%
Stile:Di medio corpo e profumato Abbinamenti cibo-vino: Arrosto di carne, Affettati e salumi, Selvaggina, Tagliatelle ai Funghi, Salsiccia, Formaggi stagionati, Risotto ai Funghi, Pasta al sugo di carne, spezzatino di carne e selvaggina |
Percorso Enogastronomico
Orvieto, città di origini etrusche arroccata su di una rupe tufacea millenaria da cui svetta il magnifico Duomo, è punto di riferimento per questo itinerario. Oltre ad Orvieto, cittadine ricche di storia e monumenti, in questa parte della regione sono da segnalare anche Narni ed Amelia e la moderna Terni, capoluogo di provincia con le stupende Cascate delle Marmore. Il territorio di Orvieto e di Amelia sono entrambe apprezzate aree di produzione vinicola e collegate tra di loro dalla Strada dei Vini Etrusco Romana, che deve il suo nome alla storica presenza nel territorio di queste due grandi antiche civiltà, e dalla Strada dell’Olio di Oliva Umbria DOP perchè insieme alla vite, l’olivo è una delle coltivazioni più fertili e diffuse su queste colline umbre.
CANTINE
Le migliori Cantine della zona ovest della regione Umbria, apprezzato e fertile territorio regionale per la produzione del vino fin dall’epoca Etrusca, nonché zona di produzione di famosi vini quali i DOC Orvieto Classico, “Lago di Corbara”, “Amelia DOC” e gli IGT “Narni” e “Allerona”. Numerose sono le cantine e le produzioni di questa zona dove è possibile trovare produttori di vino, cantine con sale degustazioni, visita ai vigneti e vendita.
PRODUTTORI E AZIENDE
Un’area meridionale della regione della provincia ternana che si caratterizza per l’eccellente produzione di vini ed olio di oliva, in particolare nel territorio orvietano-amerino e che si segnala anche per la presenza di tipici prodotti da forno tra cui il pane sciapo. Qui trovi aziende biologiche produttrici di miele, olio di oliva, cereali, ortaggi e legumi, alcune delle quali offrono, oltre alla vendita, anche speciali degustazioni ed assaggi.
RISTORANTI E TRATTORIE
Nel territorio orvietano-amerino puoi trovare ristoranti locali che propongono piatti della cucina umbra e locale, tipicità alimentari e ricette della tradizione con ingredienti strettamente legati alla produzione delle terre cui appartengono. Tra i piatti più tipici della zona: crostini di fegato, ciriole ed umbrichelli al tartufo nero, piccione alla leccarda, lumachelle, zuppa di ceci, coniglio a porchetta, pollo alla “cacciatora”, pampepato.
CANTINE
Le migliori Cantine della zona ovest della regione Umbria, apprezzato e fertile territorio regionale per la produzione del vino fin dall’epoca Etrusca, nonché zona di produzione di famosi vini quali i DOC Orvieto Classico, “Lago di Corbara”, “Amelia DOC” e gli IGT “Narni” e “Allerona”. Numerose sono le cantine e le produzioni di questa zona dove è possibile trovare produttori di vino, cantine con sale degustazioni, visita ai vigneti e vendita.
PRODUTTORI E AZIENDE
Un’area meridionale della regione della provincia ternana che si caratterizza per l’eccellente produzione di vini ed olio di oliva, in particolare nel territorio orvietano-amerino e che si segnala anche per la presenza di tipici prodotti da forno tra cui il pane sciapo. Qui trovi aziende biologiche produttrici di miele, olio di oliva, cereali, ortaggi e legumi, alcune delle quali offrono, oltre alla vendita, anche speciali degustazioni ed assaggi.
RISTORANTI E TRATTORIE
Nel territorio orvietano-amerino puoi trovare ristoranti locali che propongono piatti della cucina umbra e locale, tipicità alimentari e ricette della tradizione con ingredienti strettamente legati alla produzione delle terre cui appartengono. Tra i piatti più tipici della zona: crostini di fegato, ciriole ed umbrichelli al tartufo nero, piccione alla leccarda, lumachelle, zuppa di ceci, coniglio a porchetta, pollo alla “cacciatora”, pampepato.