Piemonte, così come anche il suo nome sta a indicare, si trova rasente l’arco alpino e i monti che
la racchiudono in una sorta di abbraccio protettivo cosa che oltre ad avere creato problemi di
comunicazione con l’esterno in passato, hanno però anche il pregio di proteggere le coltivazioni da
particolari agenti climatici avversi alla coltivazione della vite.
la racchiudono in una sorta di abbraccio protettivo cosa che oltre ad avere creato problemi di
comunicazione con l’esterno in passato, hanno però anche il pregio di proteggere le coltivazioni da
particolari agenti climatici avversi alla coltivazione della vite.
TALEGGIO DOP
Formaggio prodotto dal latte di vacca intero crudo o pastorizzato, molle e di breve stagionatura. Il suo nome é legato alla Val Taleggio, dove sembra sia iniziata la sua produzione attorno al decimo secolo, per la necessità di conservare il latte avanzato dal consumo diretto. Esso veniva fatto stagionare in grotte e poi scambiato con altri prodotti. Il processo di produzione inizia con la coagulazione del latte, la cagliata, che viene
successivamente ritta e messa in stampi appositi. La stagionatura invece avviene su assi di legno poste in celle che riproducono le condizioni ambientali delle grotte. Questo processo dura minimo 35 giorni, nei quali, ogni 7 giorni circa avviene la spugnatura delle forme con acqua e sa,e per impedire la crescita delle muffe. |
CRUDO DI CUNEO DOP
Per la produzione di queso prodotto vengono utilizzate solo cosce di suini fresche.
Subisce un minimo di 24 mesi di stagionatura. L’umidità è un fattore importante per la produzione di esso, per questo motivo, la collocazione geografica che si contraddistingue per le sue condizioni climatiche e per le brezze è importante per le tipiche caratteristiche qualitative che vengono riconosciute dal consumatore. |
Piatti Tipici
I piatti tipici del territorio sono eredità di un passato immemorabile, di tradizioni tramandate nel tempo, caratterizzati da forti elementi di identità culturale. Spesso essi rappresentano delle raffinate, talvolta geniali, combinazioni nate dall'ingegno di cuochi e cuoche che, costretti a far lavorare l’immaginazione e la fantasia da realtà di scarsità o vera propria fame, hanno trasformato ingredienti 'poveri' in piatti gustosi e affascinanti.
Caponeit
Aglio: 2 spicchi Brodo: mezzo litro Burro: q.b. Carote: 2 Cipolla: una grossa Fidighin (mortadella di fegato): 1 etto Lardo venato: mezzo etto Latte: q.b. Lavassa (cavolo verza): 8 grosse foglie Olio extravergine d’oliva: q.b. Pane raffermo: 1 etto Patate: 2 etti Pepe: q.b. Salam d’la doja (o pasta di salame): 1 etto Sale: q.b. Sedano: 1 gambo Vino rosso: un bicchiere Lessate, sbucciate e schiacciate le patate. Lavate e sbianchite le foglie di cavolo. Passate le altre verdure e i salumi al tritacarne con il disco medio. Riunite gli ingredienti del ripieno ammorbidendoli con un po' di latte. Disponete le foglie di cavolo ben aperte su un tavolo e collocate al centro un cucchiaio abbondante di composto macinato. Ripiegate le foglie sino a formare un fagottino. Adagiate il tutto in una teglia con poco burro e un cucchiaio di olio extravergine. Soffriggete leggermente e bagnate con il vino. Lasciate ridurre il fondo, bagnate con poco brodo e cuocete a fiamma bassa per una ventina di minuti. Servite gli involtini tiepidi o freddi. |
Pratahapla
Burro: q.b. Cipolle: 2 Olio extravergine d’oliva: q.b. Patate: 3-4 etti Pepe: q.b. Sale: q.b. Toma ossolana di media stagionatura: mezzo chilo Lessate le patate con la buccia preferibilmente la sera precedente. Scolatele e lasciatele riposare tutta la notte a temperatura ambiente. Questa fase è importante perché le patate si devono rassodare. Mettete un poco di olio e di burro in un tegame e fatevi imbiondire la cipolla affettata finemente. Bagnate con un goccio d'acqua, lasciate appassire a fuoco moderato e unite le patate tagliate a grossi pezzi. Schiacciatele con una forchetta sempre in modo grossolano: non deve assolutamente formarsi un purè. Quando il tutto è ben amalgamato e imbiondito, aggiungete il formaggio a pezzetti. È possibile sostituire la toma stagionata con una fresca, che sarà più o meno grassa; si dovrà però adeguare la quantità di burro del soffritto, per evitare che la preparazione risulti troppo unta o troppo asciutta. Mescolate delicatamente e fate scogliere il formaggio a fuoco lento. Quando nella parte inferiore si forma una crosticina, girate il composto a mo' di frittata. Salate e pepate solo a fine cottura. Trasferite in una pirofila la pratahapla (il nome è germanico, come l'origine delle genti che dal Medioevo popolano l'Ossola e le valli del Rosa) e infornate a 200°C per una decina di minuti. Servite con radici di soncino (scorzobianca) condite con olio extravergine di oliva, sale e una riduzione di aceto balsamico ' una sorta di caramellatura ' che si ottiene mettendone due o tre cucchiai in un tegamino e facendolo evaporare a fuoco vivo. |
Brodera
Burro: mezzo etto
Carote: 1 Cipolle: 2 Costine di maiale: un chilo Gambo di sedano: 1 Grana padano: q.b. Pepe q.b. Riso arborio: 3 etti e mezzo Sale: q.b. Se necessario sgrassate le costine, lavatele, sgocciolatele e mettetele in una pentola con una delle cipolle, la carota e il gambo di sedano tagliati a pezzettoni. Salate, coprite con acqua e cuocete a fiamma bassa per almeno due ore, schiumando di tanto in tanto. A cottura, dopo avere prelevato le costine, che terrete da parte al caldo, filtrate il brodo e riportate a bollore. Sbucciate l'altra cipolla, affettatela sottile e fatela appassire dolcemente, senza che prenda colore, in una casseruola con una noce di burro. Versate il riso e fatelo insaporire, rigirando con un cucchiaio di legno. Sempre mescolando, aggiungete poco per volta il brodo. Regolate di sale e a cottura unite il burro rimasto, il formaggio grattugiato e una macinata di pepe. Trasferite il risotto nei piatti, disponetevi sopra le costine e servite. |
Gnocchi di patate e seirass
Burro: q.b. Farina di frumento: 3 etti Parmigiano reggiano: q.b. Patata non novelle: 1 chilo Ricotta di pecora (seirass): 2 etti Sale: q.b. Timo: 1 rametto Cuocete le patate, con la buccia, in acqua salata. Pelatele e passatele al passaverdure o nello schiacciapatate. Lasciate raffreddare un po' la purea, poi aggiungete la ricotta (che avrete asciugato con carta assorbente e schiacciato), un po' di parmigiano grattugiato e un pizzico di sale. Impastate con la farina e dividete l'impasto in pezzi da cui ottenere dei salsicciotti. Tagliate questi ultimi a cubetti e passateli sui rebbi di una forchetta per dare loro la caratteristica rigatura. Buttate gli gnocchi in acqua bollente leggermente salata, aspettate che risalgano in superficie e scolateli. Condite con burro fuso e timo e servite. |
Agnello al forno
Aglio: 2 spicchi
Alloro: qualche foglia Brodo di carne: q.b. Burro: 30 gr Cipolla: 1 Gambo di sedano: 1 Grappa: 1 bicchierino Olio extravergine d’oliva: q.b. Pepe: q.b. Polpa di agnello sambucano: 1 chilo Rosmarino: 1 rametto Sale: q.b. Timo: 1 rametto Tritate finemente la cipolla e il sedano e fateli appassire in un tegame con tre cucchiai di olio extravergine, il burro e gli spicchi di aglio. Unite l'agnello a pezzi e rosolatelo bene da tutte le parti; salate, pepate e trasferite il tutto in una teglia possibilmente di terracotta. Cospargete con foglie di rosmarino, di alloro e di timo, versate il bicchierino di grappa e un mestolo di brodo. Incoperchiate e cuocete in forno a 200°C per 40 minuti. Trascorso questo tempo, rigirate i pezzi e bagnate, se necessario, con altro brodo. Cuocete, a tegame scoperchiato, finché la carne risulterà morbida e avrà assunto un colore dorato e il brodo sarà stato tutto completamente assorbito. |
Tapulone
Aglio: 2 spiccchi
Alloro: 1 foglia brodo: 6 dl Carne di spalla di asino: 500 grammi Lardo: 40 grammi Olio extravergine d’oliva: 6 cucchiai Pepe: q.b. Rosmarino: un rametto Sale: q.b. Verza: 500 grammi Vino rosso corposo: 2 bicchieri Tagliate la carne a fettine, mettetele unasull'altra e ricavate tante listarelle dopodiché tagliate le medesime trasversalmente in modo da ottenere dei pezzettini piccolissimi. La carne, infatti, dovrà risultare quasi tritata. In una pentola bassa fate scaldare l'olio el'aglio, poi unite la ver za tagliata a striscioline corte; quando sarà appassita e diminui ta di volume, aggiungete la carne, fate cuocere per una decina di minuti con pentola scoperchiata dopodiché irrorate con il vino e fatelo evaporare completamente mescolando di tanto in tanto.A questo punto bagnate con circa metà del brodo, aggiungete l'alloro e il rosmarino legati a mazzetto e proseguite la cottura fino a quando la carne sarà tenera e il fondo di cottura ben legato. Se necessario, durante la cottura, versate altro brodo. |
Baci di dama
Burro: mezzo chilo
Cioccolato fondente: 2 etti e mezzo Farina di frumento tipo 0: mezzo chilo Mandorle: 3 etti Nocciole sgusciate: 4 etti Vaniglia: qualche baccello Zucchero: mezzo chilo Tostate in forno le mandorle e le nocciole. Pelatele, riducetele a granella fine e mescolatele con lo zucchero e la vaniglia fino a ottenere una farina granulosa. Incorporate delicatamente il burro ammorbidito a temperatura ambiente, maneggiando l'impasto il meno possibile, solo il necessario per amalgamare gli ingredienti. Con le mani formate tante palline della dimensione di una ciliegia e allineatele su una placca da forno, distanziandole leggermente. Riscaldate il forno a 170°C e cuocete per 15-18 minuti, cercando durante la cottura di fare fuoriuscire il vapore che si crea all'interno del forno, in modo che l'impasto risulti croccante e friabile. Una volta sfornati, lasciate raffreddare i baci e staccateli dalla placca. Sciogliete a bagnomaria il cioccolato fondente e, quando sarà diventato una crema liquida, spalmatene uno strato sul lato piatto del dolcetto unendolo a un altro. La crema di cioccolato, raffreddandosi, li terrà insieme, creando la caratteristica forma a semisfere sovrapposte. |
Canestrelli
Burro: 2 etti
Cioccolato fondente (per la farcia): 2 etti e mezzo Farina di frumento: 2 etti e mezzo Farina di mais: 2 etti e mezzo Latte: q.b. Lievito per dolci: 15 gr Nocciole piemontesi sgusciate (o mandorle)(per la farcia): 80 g Rum (facoltativo): un bicchierino Tuorli d’uovo: 2-3 Vanillina (facoltativo): 0,5 g Zucchero semolato: 2 etti Ammollate il burro a temperatura ambiente e mescolatelo con la farina, il lievito, lo zucchero i tuorli d'uovo battuti e, a piacere, la vanillina e il rum. Lavorate l'impasto, che dovrà risultare compatto ma morbido, e dividetelo in palline grandi come noci. Pressate ognuna di esse tra due piastre di ferro, che avrete scaldato e unto leggermente. Pochi minuti e le cialde saranno pronte. Tostate e tritate le nocciole (o, se preferite, la stessa quantità di mandorle). Fate fondere con un po' di latte il cioccolato fondente e amalgamatevi le nocciole (o le mandorle), ottenendo una morbida crema. Cospargete metà cialde con la crema, sovrapponete le rimanenti e servite i canestrelli tiepidi oppure freddi. |
I vini del Piemonte
Il Piemonte è famoso per il vino fin dall’antichità latina e greca infatti furono questi ultimi a
importare i primi vini di qualità superiore (per allora) in questa regione italiana.
importare i primi vini di qualità superiore (per allora) in questa regione italiana.
Langhe Dolcetto DOCGradazione : 12,50%
Abbinamenti cibo-vino: Affettati e salumi, Carne Rossa in umido, Coniglio, Tagliata di Manzo, Cotoletta alla milanese, Risotti, Pasta all'amatriciana, Formaggi di media stagionatura |
Langhe Nebbiolo DOCGradazione:14,00%
Abbinamento cibo vino :Arrosto di carne, Pasta al sugo di carne, Caponata, Coniglio, Risotto allo zafferano, Formaggi di media stagionatura, Tagliatelle ai Funghi |
Barbera d'Asti "Lavignone"Gradazione:13,50%
Abbinamento cibo vino :Affettati e salumi, Pasta all'amatriciana, Gnocchi al ragù, Grigliata di Carne, Zuppe, Brasato, Salsiccia, Scaloppine ai funghi |
Verduno "Pelaverga"Gradazione :14,00% Abbinamento cibo vino Branzino, Antipasti di pesce al vapore, Tartare-carpaccio pesce, Crostacei, Pesce in umido, Risotto alle verdure |
Moscato d'Asti "Moncucco"
Gradazione: 5,50%
Abbinamento cibo :vino Dolci al cucchiaio, Frutta secca, Cioccolato |
Barbera d'Alba Superiore "Papagena"
Gradazione :13,50%
Abbinamento cibo :vino Pasta al sugo di carne, Tagliatelle ai Funghi, Gnocchi al ragù, Affettati e salumi, Carne Rossa in umido, Grigliata di Carne, Cotoletta alla milanese, Scaloppine ai funghi |
Percorso enogastronomico
La Strada del Vino Astesana, che si snoda in strade panoramiche e tranquille e che produce un terzo dei vini piemontesi. Qui si degustano la Barbera d’Asti, il Moscato ed Brachetto d’Asti, il Dolcetto d'Asti, il Grignolino d'Asti ed il Ruchè. È anche la zona di nascita dello spumante italiano e di alcune delle grappe più famose da vinacce di barbera e di moscato. Il Piemonte ha da offrire anche una varietà di formaggi. Per gli appassionati del formaggio, in particolare nella provincia di Cuneo, si trovano percorsi che attraversano i paesi di produzione di alcuni dei formaggi piemontesi più gustosi: il raschera, la toma piemontese, il bra, il castelmagno, il murazzano, il sargnon. A Bra in settembre si tiene Cheese, manifestazione dedicata ai formaggi. Non può mancare un percorso dedicato ad uno dei prodotti più celebrati del Piemonte, il tartufo. La strada del tartufo bianco di Alba comprende le province di Alessandria, Asti e Cuneo, i cui paesi ogni anno organizzano eventi e fiere che ruotano intorno allo straordinario prodotto. La fiera più famosa è forse quella internazionale del tartufo bianco d’Alba, tra ottobre e novembre. Il cioccolato è di casa a Torino. Qui la tradizione del cioccolato affonda le sue radici nel 1700 e si sviluppa nell’800. Nel 1867 fu inventata la gianduia, ottenuta mescolando al cacao lo zucchero e le famose nocciole piemontesi, ed i gianduiotti. Il Torinese è il maggior centro italiano per la lavorazione del cioccolato. Oltre alle aziende un ruolo centrale hanno gli artigiani, i maestri cioccolatieri, che sanno valorizzare e innovare con gusto e passione questo antico prodotto. I prodotti di lavorazione più famosi, da gustare nelle pasticcerie e nei caffè di Torino, sono il gianduiotto, il cremino e il corroborante bicerin, da bevanda a base di cacao e caffè. Uno degli eventi enogastronomici più interessanti a Torino è CioccolaTO, vero paradiso dei golosi.