Regione dell'Italia centrale particolarmente amata e gettonata per il suo meraviglioso e variegato patrimonio naturalistico, fatto di splendidi paesaggi collinari e montuosi che si alternano ad altrettanto splendide realtà costiere affacciate sull'Adriatico, là dove sorgono alcune delle più note ed importanti località balneari, perfettamente attrezzate. Regione ricca di storia e di siti archeologici, crocevia e luogo d'incontro di civiltà e culture, dispone di tutti i requisiti per esser definita una meta perfetta per ogni tipologia di vacanza da quella culturale a quella più distensiva di puro svago. La costa marchigiana vanta 17 Bandiere Blu, e tutto il territorio è un museo diffuso, una rete di città d'arte e borghi storici incastonati in un mare di colline coltivate, che si affacciano su vallate che vanno dal mare all'Appennino. Inoltre, le atmosfere spirituali e meditative invogliano a scoprire i passi dei camaldolesi, cistercensi e francescani che hanno costellato il territorio di monasteri, abbazie, conventi, alcuni dei quali aprono oggi le loro porte a ospiti e visitatori come un tempo le aprivano a pellegrini.
CIAUSCOLO IGP
La sua produzione si estende nelle province di Ancona, Macerata, ed Ascoli Piceno.
Viene prodotto dalla lavorazione del suino, costituito dall’impasto di carne suina derivante dai tagli di pancetta, fino ad un massimo del 70%, spalla, fino ad un massimo del 40%, rifilature di prosciutto e di lonza, fino ad un massimo del 30%. Esso ha un profumo delicato, aromatico, tipico, deciso e speziato mentre al gusto si presenta sapido e delicato, mai acido. |
CASCIOTTA D’URBINO DOP
Viene prodotto nella provincia di Pesaro ed Urbino, con latte di pecora e di vacca per tutto
l’anno. E’ un prodotto che risale al Trecento: rientrava tra le preferenze culinarie di Michelangelo e del Papa Clemente XIV. I Duchi di Montefeltro e la famiglia Della Rovere lo resero ancora più importante dedicando molta attenzione alla sua produzione, incoraggiando l’utilizzo delle lattifere locali e dimezzando sia l’imposta per il transito delle pecore ai pascoli, sia la tassa sul formaggio. È un formaggio a crosta sottile, morbida e di colore paglierino. La pasta è compatta, di colore bianco o paglierino scarico. È presente un’occhiatura fine, rada, distribuita in modo irregolare. La stagionatura avviene all’interno di celle per 20-30 giorni a una temperatura di 10-12°. Per evitare la formazione della muffa, la forma viene rivestita da una cera trasparente e lucida. |
PATATA ROSSA DI COLFIORITO
La coltivazione della Patata Rossa di Colfiorito è consentita ad una altitudine uguale o maggiore ai 470 metrinsopra il livello del mare. Ricade nell’area montana dell’Appennino Umbro-Marchigiano tra la provincia di Perugia e la provincia di Macerata. Essa si differenzia in relazione alle caratteristiche ambientali e climatiche, riferite all’altitudine dell’area di produzione, che conferiscono al prodotto la forma irregolare, la consistenza e la durezza.
Essa subisce un’influenza ambientale che tende a variarne la morfologia a causa della “sofferenza” subita dal tubero durante la crescita per fattori dipendenti dalla variabile territorio. La compattezza della polpa e della forma irregolare sono infatti da imputare al terreno ricco di scheletro tipico dell’areale, al clima e al ridotto apporto di irrigazione. |
FORMAGGIO DI FOSSA DI SOGLIANO DOP
Viene prodotto negli Appennini tra l’Emilia Romagna e le Marche. Le province coinvolte
sono Forlì-Cesena, Rimini, Ravenna e parte di Bologna per la regione Emilia Romagna. Pesaro-Urbino, Ancona, Macerata, Ascoli Piceno nella regione Marche con latte di pecora e di vacca lungo tutto il periodo dell’anno.Le origini risalgono all’epoca Malatestiana. Fu la potente famiglia, infatti, a decidere il metodo di infossatura. Veniva interrato nelle fosse, solitamente utilizzate per deposito di cereali, per nasconderlo ai predatori. Le tecniche stabilite dai Malatesta sono quelle tutt’ora utilizzate. La stagionatura avviene per almeno 60 giorni in caseificio, poi all’interno di fosse di tufo (l’infossatura può essere primaverile o estiva) dotate di un particolare microclima. Sono scavate a forma di fiasco e devono avere almeno 10 anni affinché all’interno si formino quelle particolari colonie di batteri che riescono a dare al formaggio le caratteristiche note di profumo e sapore. Prima di contenere i formaggi, le fosse si sterilizzano bruciandovi della paglia. Poi, sempre con la paglia, sorretta da canne, vengono rivestite le pareti. Sul fondo trovano posto delle assi di legno, poi le forme di formaggio si puliscono e si mettono in sacchetti di cotone, sui quali sono riportati il numero di protocollo, il peso e il nome del proprietario, affinché sia possibile il riconoscimento. Le fosse vengono riempite, chiuse con un coperchio di legno e sigillate con il gesso. Il formaggio resta sotto terra per un periodo che va da 80 a 100 giorni, durante i quali, a causa della fermentazione e della sgrossatura, perde peso, ma acquista il caratteristico aroma che lo rende un alimento unico e prezioso. Le fosse si aprono per la festa di Santa Caterina, il 25 novembre. |
Olive all’ascolana
Olive Ascolane tenere 1 kg
Ripieno: Manzo polpa: 100 g , Maiale polpa: 100 g , Pollo: 100 g , Pane mollica: 30 g , Cipolle: ½ Noce moscata q.b.
Parmigiano Reggiano DOP da grattugiare: 80 g , Scorza di limone ½
Chiodi di garofano macinati: 1 pizzico, Carote piccole: 1, Sedano piccola: 1 costa
Vino bianco: 1 bicchiere, Uova medio: 1, Sale fino q.b. Panatura:
Uova medie: 2, Farina 00 q.b. , Pangrattato q.b.
PER FRIGGERE: Olio extravergine d'oliva: 500 ml
Tritate le verdure (cipolla, sedano, carota) e fatele rosolare con 3 cucchiai d’olio extravergine d'oliva, tagliate a piccoli dadini i tre tipi di carni e aggiungetele al soffritto; quando le carni saranno rosolate, salate, aggiungete il vino bianco e fate evaporare a fuoco dolce. Togliete il composto dal fuoco e lasciatelo raffreddare, quindi successivamente macinatelo (potete utilizzare anche le lame di un mixer); versate il composto in una ciotola, quindi aggiungete la polvere di chiodi di garofano e la noce moscata, la scorza grattugiata di 1/2 limone, un uovo, il parmigiano grattugiato, la mollica di pane ridotta in briciole , e impastate bene fino ad ottenere un composto morbido ma compatto, lasciatelo riposare per una mezz'oretta. Passate ora a denocciolare le olive: con un coltellino da cucina a lama liscia, tagliate a spirale l’ oliva senza spezzarla partendo dal picciolo, in modo da ottenere una spirale di polpa liberata dal nocciolo. Idealmente è come se doveste pelare un agrume senza mai staccare la lama del coltello e rompere di conseguenza la buccia. A questo punto riempite le olive con il ripiena ottenuto, avendo cura di ridare loro la forma originaria (che ovviamente sarà un po’ più gonfia!). Preparate intanto tre ciotole contenenti separatamente; farina, uova sbattute e pangrattato. Passate ogni oliva prima nella farina, poi nell’uovo sbattuto e per ultimo nel pangrattato, e quando saranno tutte pronte lasciatele riposare al fresco per mezz’ora. e poi ripetete l'operazione per dare una seconda impanata in modo da renderle ben croccanti per la frittura. A questo punto, potete friggere le olive all’ascolana in olio extravergine di oliva bollente, ruotandole di tanto in tanto fino a farle raggiungere una colorazione dorata e uniforme; poi sgocciolatele e ponetele su diun piatto con carta assorbente. Servite le olive all’ascolana caldissime.
Ripieno: Manzo polpa: 100 g , Maiale polpa: 100 g , Pollo: 100 g , Pane mollica: 30 g , Cipolle: ½ Noce moscata q.b.
Parmigiano Reggiano DOP da grattugiare: 80 g , Scorza di limone ½
Chiodi di garofano macinati: 1 pizzico, Carote piccole: 1, Sedano piccola: 1 costa
Vino bianco: 1 bicchiere, Uova medio: 1, Sale fino q.b. Panatura:
Uova medie: 2, Farina 00 q.b. , Pangrattato q.b.
PER FRIGGERE: Olio extravergine d'oliva: 500 ml
Tritate le verdure (cipolla, sedano, carota) e fatele rosolare con 3 cucchiai d’olio extravergine d'oliva, tagliate a piccoli dadini i tre tipi di carni e aggiungetele al soffritto; quando le carni saranno rosolate, salate, aggiungete il vino bianco e fate evaporare a fuoco dolce. Togliete il composto dal fuoco e lasciatelo raffreddare, quindi successivamente macinatelo (potete utilizzare anche le lame di un mixer); versate il composto in una ciotola, quindi aggiungete la polvere di chiodi di garofano e la noce moscata, la scorza grattugiata di 1/2 limone, un uovo, il parmigiano grattugiato, la mollica di pane ridotta in briciole , e impastate bene fino ad ottenere un composto morbido ma compatto, lasciatelo riposare per una mezz'oretta. Passate ora a denocciolare le olive: con un coltellino da cucina a lama liscia, tagliate a spirale l’ oliva senza spezzarla partendo dal picciolo, in modo da ottenere una spirale di polpa liberata dal nocciolo. Idealmente è come se doveste pelare un agrume senza mai staccare la lama del coltello e rompere di conseguenza la buccia. A questo punto riempite le olive con il ripiena ottenuto, avendo cura di ridare loro la forma originaria (che ovviamente sarà un po’ più gonfia!). Preparate intanto tre ciotole contenenti separatamente; farina, uova sbattute e pangrattato. Passate ogni oliva prima nella farina, poi nell’uovo sbattuto e per ultimo nel pangrattato, e quando saranno tutte pronte lasciatele riposare al fresco per mezz’ora. e poi ripetete l'operazione per dare una seconda impanata in modo da renderle ben croccanti per la frittura. A questo punto, potete friggere le olive all’ascolana in olio extravergine di oliva bollente, ruotandole di tanto in tanto fino a farle raggiungere una colorazione dorata e uniforme; poi sgocciolatele e ponetele su diun piatto con carta assorbente. Servite le olive all’ascolana caldissime.
Crescia sfogliata
Farina 00 + q.b. per la spianatoia: 600 g
Uova: (circa 5) 295 g Strutto: 150 g Latte intero: 80 g Sale fino: 12 g Pepe nero macinato al momento: 6 g Per preparare la crescia sfogliata come prima cosa versate la farina in una ciotola, aggiungete il pepe nero e mischiate con le mani. Unite poi 100 g di strutto e lavorate il composto sbriciolandolo con le dita. Quando sarà quasi incorporato unite le uova e impastate ancora. Aggiungete poi il sale e il latte. Continuate ad impastare fino a che non avrete raggiunto una consistenza omogenea. Trasferite poi il tutto su un piano spolverizzato con abbondante farina e dategli una forma sferica, aggiungendone ancora un po' al bisogno. Trasferite l'impasto in ciotola e lasciatelo riposare per 30 minuti coperto con pellicola. Trascorso questo tempo trasferite l'impasto su una spianatoia e ricavate 8 porzioni da 140 g l' una, poi con le mani date una forma sferica. A questo punto stendete le palline di impasto con un mattarello fino ad ottenere un rettangolo spesso circa 1 mm, largo circa 17 cm e lungo 22 cm. Cospargete la superficie con un po' dei 50 g di strutto rimasti, facendo attenzione a spargerlo bene e ovunque. Arrotolate poi il rettangolo su se stesso sul lato più corto in modo da ottenere un bigolo, che dovrete arrotolare nuovamente su se stesso, così da creare una chiocciola. Proseguite in questo modo per tutte le altre e disponetele su un vassoio. Coprite con un canovaccio da cucina e lasciate riposare per circa 1 ora. A questo punto riprendete la prima chioccolina, schiacciatela delicatamente con le mani e utilizzando il mattarello stendetela ad uno spessore di 1 mm e mezzo cercando di dare una forma rotonda. Scaldate sul fuoco una padella antiaderente, adagiate la crescia sopra e cuocetela 3 minuti per lato, fino a che non risulterà ben dorata. Poi capovolgetela e ultimate la cottura anche dall' altro lato. Proseguite in questo modo anche per tutte le altre e servite la vostra favolosa crescia sfogliata! |
Pasta con il ciauscolo
Ciauscolo: 4 fette
Rigatoni: 320 gr 2 pomodori perini maturi Peperoncino secco Olio extavergine di oliva Pepe nero 1 spicchio dʼaglio Basilico Pecorino stagionato Per realizzare questa pasta con il ciauscolo tagliate 4 fette di salame ciauscolo alte 1 cm circa, eliminate la pelle e sbriciolatelo con le mani. In una padella antiaderente scaldate 1 cucchiaio di olio con un pizzico di peperoncino secco e lʼaglio ridotto a purea con lo spremi aglio. Fatevi rosolare il ciauscolo a fuoco vivo per circa 10 minuti. Nel frattempo portate a ebollizione abbondante acqua salata e lessatevi la pasta per il tempo di cottura indicato. Unite nella padella i pomodori precedentemente spellati e tagliati a cubetti e fate cuocere a fuoco medio per altri 10 minuti. Scolate la pasta, fatela saltare in padella con il condimento, aggiungete qualche foglia di basilico e aggiustate di pepe. Servite la pasta con il ciauscolo ben calda con un po' di pecorino grattugiato. |
Maccheroncini di Campofilone al sugo di ceci
Maccheroncini di Campofilone: 360 g
di ceci lessati: 400 g di lardo: 50 g di burro: 50 g di pecorino grattugiato: 5 cucchiai d’aglio: 1 spicchio 1 scalogno 1 cucchiaio di prezzemolo tritato Brodo vegetale Sale Pepe In una larga padella scaldate metà burro con il lardo tritato, unite l’aglio e lo scalogno tritati e quando sono leggermente dorati aggiungete i ceci e poi il prezzemolo tritato, cuocete per circa 10 minuti a fiamma bassa aggiungendo del brodo caldo se necessario. Regolate sale e pepe. Lessate in acqua salata i maccheroncini, sgocciolateli al dente, trasferiteli nella padella dei ceci e fateli saltare aggiungendo il restante burro. Spolverizzateli con il formaggio grattugiato, mescolate e servite subito. |
Calamari alla marinara
Calamari abbastanza piccoli: 700 g
4 acciughe sotto sale 20 pomodorini ciliegia 1 dl di vino bianco secco 2 spicchi d’aglio 1 cipolla piccola Prezzemolo Olio extravergine d'oliva Sale Pepe Per preparare i calamari alla marinara iniziate ad eviscerare i calamari, lavateli con cura sotto il getto dell’acqua fredda e asciugateli. In un tegame scaldate 5-6 cucchiai d’olio e insaporitevi la cipolla tritata finemente e gli spicchi d’aglio. Quando la cipolla è diventata trasparente e gli spicchi d’aglio sono dorati, aggiungete le acciughe dissalate. Quando i filetti di acciuga sono quasi sciolti, aggiungete i pomodorini tagliati a metà e asciateli insaporire per 5 minuti. Unite quindi i calamari. Laciate insaporire brevemente quindi bagnate con il vino e fatelo evaporare a fiamma vivace, proseguendo poi la cottura, a fuoco dolce, per circa 20 minuti. Alla fine regolate il sale e il pepe. Ritirate il recipiente dal fuoco, spolverizzate con il prezzemolo fresco finemente tritato e servite subito a tavola i calamari alla marinara. |
Cotolette di tonno
4 fette di fi letto di tonno da circa 100 g l’una
Pancarrè: 200 g Buccia di limone: 10 g Buccia d’arancia: 10 g Uova: 2 Olio Sale. per la salsa: Olive nere snocciolate: 100 g D’olio extravergine: 30 g Pomodori: 30 g Cipolla bianca: 5 g Sale: 3 g Ricavare da un fi letto superiore di tonno le quattro fette del peso indicato. Preparare una panure essiccando in forno caldo a 100° il pancarrè, poi frullarlo con la buccia di limone e con quella d’arancia. Sbattere le uova in modo che si mescoli bene l’albume con il tuorlo, salare le fette di tonno da una parte all’altra, passarle nell’uovo e nel pane per due volte in modo da ottenere in cottura una buona crosticina. Preparare la salsa alle olive nere: frullare le olive snocciolate con l’olio, i pomodori, la cipolla tritata e il sale. Versare in una padella due litri circa d’olio,portarlo a 180° e friggervi le cotolette una alla volta per pochi minuti fino alla doratura del pane. La forte temperatura esterna lentamente si sposterà verso il centro e il tonno internamente rimarrà crudo con una temperatura massima di 40°. Sul fondo di piatti singoli disporre dell’insalata riccia e dei cubetti di pomodoro conditi con olio e limone, irrorare il tutto con la salsa d’olive e posizionare la cotoletta tagliata a cubetti. Servire. |
Torta al cioccolato
Cioccolato al latte ( oppure fondente ): 220 g
Uova: 5 Zucchero semolato: 50 g Burro: 120 g Zucchero a velo: 80 g Farina “00”: 90 g Fate sciogliere a bagnomaria il cioccolato a pezzi, mescolato allo zucchero semolato e al burro. Amalgamate bene man mano che si scioglie con l’aiuto di un cucchiaio di legno. Dividete i tuorli dagli albumi e montate questi ultimi a neve ben ferma insieme allo zucchero a velo. Una volta che il composto di cioccolato sarà ben sciolto ed uniforme uniamo un tuorlo alla volta, mescolando con una frusta e amalgamando bene il tutto, uniamo poi la farina setacciata e infine gli albumi montati a neve, mescolando dall’alto verso il basso con movimenti dolci per evitare di smontare il tutto. Imburrate ed infarinate uno stampo a cerniera del diametro di cm 24 . Infornate a forno già caldo a 160° C in modalità statico, e fate cuocere per circa 50 / 60 minuti, facendo sempre la prova dello stecchino prima di sfornare. Una volta giunta a cottura spegnete e fate raffermare nel forno spento. Sfornate e servite una volta raffreddata! |
Arancini Marchigiani
Farina “0”: 650 g
Burro: 50 g Latte: 200 ml Lievito di birra fresco: 15 g Uova: 3 Pizzico di sale Zucchero semolato: 250 g Arance non trattate: 2 Limoni non trattati: 2 Olio di semi di arachide per friggere Zucchero a velo a piacimento Impastate nell’ impastatrice farina e uova, unite la scorza di 1 limone grattugiato, il sale e versate a filo il composto di latte, impastando dapprima lentamente e poi aumentando la velocità fino a rendere un composto liscio, morbido ed omogeneo. Lasciate riposare l’impasto in una ciotola leggermente infarinata e ben coperta da un canovaccio. Lasciate che lieviti per circa 1 oretta. In una ciotola mescolate lo zucchero con la scorza del limone restante e con la scorza delle due arance. Riprendete l’impasto, dividetelo in due parti uguali e stendete in due rettangoli dello spessore di circa 2 -3 mm. Cospargete la superficie con il mix di zucchero aromatizzato e arrotolate la sfoglia sul lato più lungo, inumidite leggermente con un pò d’acqua il lembo che andrà a chiudere il rotolo in modo che aderisca meglio e non si apra in cottura. Ritagliate tante rondelle di circa 1,5 cm di spessore e tenete da parte. Ripetete alla stessa maniera con l’altro rettangolo di sfoglia. Scaldate l’olio e friggette gli arancini, avendo cura di girarli spesso in cottura. Scolateli e lasciateli asciugare su della carta paglia. Una volta raffreddati potete cospargere con dello zucchero a velo e servire! |
I Vini
La presenza nelle Marche di ben 5 vini DOCG e 19 vini DOC è forse una controprova della varietà di
questa regione ad essere "al plurale". Ed al "plurale" sono anche i vini bianchi e rossi, secchi ed amabili
adatti ad accompagnare piatti di pesce, carni bianche, carni rosse, a tutto pasto, da servire coi
dessert. La regione gode di un clima favorevole alla vite, grazie alle brezze che dal mare salgono verso
l'interno percorrendo le assolate colline marchigiane che si succedono dal Metauro al Tronto, allineate
e degradanti sul Mare Adriatico. Queste colline sono l'habitat ideale che ha favorito nel corso dei
secoli la selezione di particolari ceppi di viti e la nascita di vini di pregio.
questa regione ad essere "al plurale". Ed al "plurale" sono anche i vini bianchi e rossi, secchi ed amabili
adatti ad accompagnare piatti di pesce, carni bianche, carni rosse, a tutto pasto, da servire coi
dessert. La regione gode di un clima favorevole alla vite, grazie alle brezze che dal mare salgono verso
l'interno percorrendo le assolate colline marchigiane che si succedono dal Metauro al Tronto, allineate
e degradanti sul Mare Adriatico. Queste colline sono l'habitat ideale che ha favorito nel corso dei
secoli la selezione di particolari ceppi di viti e la nascita di vini di pregio.
Passerina "EVOE' " BIO CIU CIUGradazione:13,00%
Stile:Fruttato Abbinamenti cibo-vino:Antipasti di pesce affumicato, Antipasti di pesce al vapore, Risotto alle verdure, Branzino, Vitello tonnato, Formaggi freschi, Crostacei, Sushi-sashimi |
Lacrima di Morro d'Alba DOP CIU CIUGradazione:13,00%
Stile:Di medio corpo e profumato Abbinamenti cibo-vino:Affettati e salumi, Arrosto di carne, Galletto alla brace, Gnocchi al ragù, Risotti, Cotoletta alla milanese, Formaggi di media stagionatura |
Verdicchio dei Castelli di Jesi ClassicoGradazione:13,00%
Stile:Fruttato Abbinamenti cibo-vino:Affettati e salumi, Antipasti di pesce al vapore, Antipasti caldi di pesce, Pasta al tonno, Pesce alla griglia, Fritto misto di pesce, Sushi-sashimi, Formaggi di media stagionatura, Formaggi freschi |
Rosso Piceno Superiore "GOTICO"Gradazione:14,00%
Stile:Di medio corpo e profumato Abbinamenti cibo-vino:Affettati e salumi, Pasta all'amatriciana, Cannelloni, Gnocchi al ragù, Tagliata di Manzo, Grigliata di Carne, Formaggi di media stagionatura |
Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore "Casaldiserra"Gradazione:13,00%
Stile:Leggero e fresco Abbinamenti cibo-vino:Antipasti di pesce affumicato, Antipasti caldi di pesce, Aperitivo, Sushi-sashimi, Branzino, Pasta con pesce, Vitello tonnato |
Verdicchio dei Castelli di Jesi "MACRINA"Gradazione:13,00%
Stile:Leggero e fresco Abbinamenti cibo-vino:Branzino, Pesce alla griglia, Formaggi freschi, Crostacei, Spaghetti alle vongole, Antipasti di pesce affumicato, Sushi-sashimi, Stuzzichini |
Percorso Enogastronomico
ANCONA
Si parte dalla Provincia di Ancona e dal suo capoluogo, che si affaccia sul Mar Adriatico. Lo squisito stoccafisso all'anconetana, viene celebrato in sagre e manifestazioni durante l'anno. Altrettanto noti i favolosi brodetti di pesce, tipici delle zone costiere. Tra i dolci come non menzionare le polacche o la cicerchiata carnevalesca. Ma ciò che rende nota la provincia è la produzione di vino bianco, il noto Verdicchio, ricavato dal vitigno omonimo che cresce nei versanti collinari della Vallesina, e precisamente nelle zone di Matelica e dei Castelli di Jesi.
MACERATA
Anche la provincia maceratese è nota per le sue eccezionali specialità gastronomiche. Il Comune di Macerata offre rilassanti passeggiate tra le vie del proprio centro storico. Lasciatevi tentare dai golosi piatti tradizionali serviti presso agriturismi e ristorantini a conduzione familiare. Nella zona collinare della provincia sono i piatti a base di carne a farla da padrone.
Tra questi i Vincisgrossi, particolare variante delle lasagne al forno. Avvicinandosi verso la costa diventano parecchio più frequenti le ricette a base di pesce. Ovviamente a completare ogni pasto troviamo il caratteristico Bianco dei Colli Maceratesi.
Un'altro vino particolarmente apprezzato è lo Spumante Vernaccia di Serrapetrona, prodotto nell'omonimo comune ed utilizzato per accompagnare dolci secchi.
ASCOLI E DINTORNI
Trascorrere una giornata nella graziosa cittadina di Ascoli è un piacere per chiunque.
La città emerge per la propria ricchezza monumentale e soprattutto per l'evidente bellezza di Piazza del Popolo, una delle piazze più belle d'Italia. A pranzo potrete gustarvi un ricco fritto all'ascolana, pietanza composta da costolette d'agnello, carciofi, olive all'ascolana e "cremini" fritti; accompagnando il tutto con dell'ottimo Rosso Piceno. Poco distante da Ascoli si trova un altro centro importante da punto di vista enogastronomico: il Comune di Offida, luogo legato alla tradizione vinicola Marchigiana.
PESARO E URBINO
Infine, proponiamo un percorso nella Provincia di Pesaro-Urbino. Assolutamente da non perdere le due principali città, appunto Pesaro e Urbino. Il Centro storico di Urbino è stato riconosciuto patrimonio umanitario UNESCO. Nella Provincia di Pesaro-Urbino potrete gustare la Casciotta d'Urbino ed i mitici Passatelli, un composto di pane grattugiato, tuorli d'uovo e formaggio parmigiano, già apprezzati dal maestro Giocchino Rossini, uno dei più grandi operisti della storia della musica. Ottimi anche i Cappelletti alla pesarese ed i Cannelloni alla Rossini, dedicati sempre al grande compositore. Tra le specialità vinicole trovate il Colli Pesaresi.
Si parte dalla Provincia di Ancona e dal suo capoluogo, che si affaccia sul Mar Adriatico. Lo squisito stoccafisso all'anconetana, viene celebrato in sagre e manifestazioni durante l'anno. Altrettanto noti i favolosi brodetti di pesce, tipici delle zone costiere. Tra i dolci come non menzionare le polacche o la cicerchiata carnevalesca. Ma ciò che rende nota la provincia è la produzione di vino bianco, il noto Verdicchio, ricavato dal vitigno omonimo che cresce nei versanti collinari della Vallesina, e precisamente nelle zone di Matelica e dei Castelli di Jesi.
MACERATA
Anche la provincia maceratese è nota per le sue eccezionali specialità gastronomiche. Il Comune di Macerata offre rilassanti passeggiate tra le vie del proprio centro storico. Lasciatevi tentare dai golosi piatti tradizionali serviti presso agriturismi e ristorantini a conduzione familiare. Nella zona collinare della provincia sono i piatti a base di carne a farla da padrone.
Tra questi i Vincisgrossi, particolare variante delle lasagne al forno. Avvicinandosi verso la costa diventano parecchio più frequenti le ricette a base di pesce. Ovviamente a completare ogni pasto troviamo il caratteristico Bianco dei Colli Maceratesi.
Un'altro vino particolarmente apprezzato è lo Spumante Vernaccia di Serrapetrona, prodotto nell'omonimo comune ed utilizzato per accompagnare dolci secchi.
ASCOLI E DINTORNI
Trascorrere una giornata nella graziosa cittadina di Ascoli è un piacere per chiunque.
La città emerge per la propria ricchezza monumentale e soprattutto per l'evidente bellezza di Piazza del Popolo, una delle piazze più belle d'Italia. A pranzo potrete gustarvi un ricco fritto all'ascolana, pietanza composta da costolette d'agnello, carciofi, olive all'ascolana e "cremini" fritti; accompagnando il tutto con dell'ottimo Rosso Piceno. Poco distante da Ascoli si trova un altro centro importante da punto di vista enogastronomico: il Comune di Offida, luogo legato alla tradizione vinicola Marchigiana.
PESARO E URBINO
Infine, proponiamo un percorso nella Provincia di Pesaro-Urbino. Assolutamente da non perdere le due principali città, appunto Pesaro e Urbino. Il Centro storico di Urbino è stato riconosciuto patrimonio umanitario UNESCO. Nella Provincia di Pesaro-Urbino potrete gustare la Casciotta d'Urbino ed i mitici Passatelli, un composto di pane grattugiato, tuorli d'uovo e formaggio parmigiano, già apprezzati dal maestro Giocchino Rossini, uno dei più grandi operisti della storia della musica. Ottimi anche i Cappelletti alla pesarese ed i Cannelloni alla Rossini, dedicati sempre al grande compositore. Tra le specialità vinicole trovate il Colli Pesaresi.