Non è semplice avvicinarsi alla regione che è stata una delle culle della civiltà occidentale moderna e fucina della cultura che, partendo da prima dei tempi degli Etruschi, ha formato molti grandi pensatori influenzando il nostro pensiero fino all'epoca moderna. Il Lazio è storico, naturalistico, scientifico, adatto sia alla scampagnata domenicale che alla vacanza di profondo impegno culturale. Offre splendide montagne appenniniche, un bel litorale, laghi, fiumi e meraviglie paesaggistiche tutte da scoprire. Inoltre è visitatissimo in tutte le sue province ed è noto per la sua capacità di accoglienza turistica, derivata in parte dall'ampiezza e dalla varietà di proposte del suo capoluogo, la Capitale d'Italia, Roma.
ABBACCHIO ROMANO IGP
Sin dalla nascita, all’allevamento degli agnelli da latte e alle operazioni di macellazione
devono avvenire all’interno del territorio della Regione Lazio. La materia prima è costituita dalla carne e parti dell’animale di agnelli maschi e femmine appartenenti ai tipi genetici più diffusi nell’area geografica prevista, razza Sarda e suoi incroci, Comisana e suoi incroci, Sopravvissana e suoi incroci, Massese e suoi incroci, Merinizzata Italiana e suoi incroci. Gli agnelli vengono macellati tra 28 e 40 giorni di età. Essi vengono allevati allo stato brado e semibrado. La macellazione, nel rispetto della normativa nazionale e comunitaria, dovrà avvenire entro 24 ore dall’arrivo al mattatoio , mediante recisione netta della vena giugulare. I tagli di carne ammessi in commercio sono: – Intero – Mezzena, ricavata mediante il taglio della carcassa in parti simmetriche; – Spalla – Coscio – Costolette |
PECORINO ROMANO DOP
Viene prodotto in tutta la regione del Lazio e della Sardegna e la provincia di Grosseto.
Ha una forma cilindrica a facce piane. Il sapore è piccante. La sua produzione inizia con il latte intero di pecora di razza sarda che viene portato a 37-39° lasciato coagulare 25-30 minuti con caglio di agnello. La cagliata viene poi cotta a 45-48 gradi ed in seguito scaricata in vasca di drenaggio per spurgarla. La pasta viene trasferita in appositi stampi metallici che vengono poi sottoposti a pressatura meccanica. formaggi sono poi spostati in fascere, dette anche “cascine”, il giorno seguente marchiati per l’identificazione. La salatura si effettua a secco per circa 2 mesi nelle “caciare”, ambienti per la maturazione. La stagionatura dura almeno 8 mesi durante i quali le forme vengono lavate con acqua salata e alle volte cappate con protettivi per alimenti. |
RICOTTA ROMANA DOP
La sua produzione, a partire dal siero, deve essere ottenuto da latte intero di pecora proveniente dal territorio della regione Lazio, inoltre le operazioni di lavorazione quali la trasformazione e di condizionamento dello stesso in “Ricotta romana” devono avvenire nel solo territorio della regione Lazio, al fine di garantire la tracciabilità e assicurare i controlli. Metodo di produzione – la materia prima della “Ricotta romana” è costituita dal siero di latte intero di pecora delle razze più diffuse nell’area geografica prevista, quali: Sarda e
suoi incroci, Comisana e suoi incroci, sopravvissana e suoi incroci, Massese e suoi incroci. Il siero, componente liquida della coagulazione del latte, deve essere ottenuto dal meccanismo di spurgo, dovuto alla rottura della cagliata destinata alla produzione dei formaggi pecorini ottenuti da latte di pecore proveniente dal territorio laziale. Il siero risulta essere “dolce”, grazie al tipo di alimentazione delle pecore da latte, costituita da foraggi di pascoli naturali, prati pascoli ed erbai caratteristici del territorio della regione Lazio. Il prodotto che ne deriva assume un caratteristico sapore dolciastro che la distingue da ogni altro tipo di ricotta. |
CARCIOFO ROMANESCO IGP
Esso è prodotto nei territori idonei dei seguenti comuni delle province di Viterbo, Roma e
Latina. Il diametro dei cimaroli non è inferiore ai 10 centimetri mentre il diametro dei capolini non è inferiore ai 7 centimetri, il colore può variare dal verde al violetto. Esso deve essere piantato, da agosto a settembre, ad una profondità di 50 – 60 cm con aratura o rippatura seguita da una lavorazione superficiale e a una distanza minima e massima tra 1 e 1,60 metri tra le file, mentre tra 0,80 e 1,20 sulla stessa fila. Sono previsti interventi di irrigazione. Per il “Carciofo Romanesco del Lazio” viene allevato un solo carduccio per pianta. La raccolta si effettua a mano tra gennaio e maggio. |
Bianchetti alla Giudea
Bianchetti: 400 g
Farina: 120 g Olio di oliva extravergine: 2 cucchiai Prezzemolo: 1 manciata Sale q.b. Olio di semi q.b. Uova: 2 In una terrina mescolate la farina con l'olio, i tuorli d'uovo e l'acqua necessaria (circa un decilitro e mezzo) per ottenere un composto scorrevole. Lasciate riposare la pastella per un'ora, poi unitevi i bianchetti lavati e ben sgocciolati, il prezzemolo tritato ed incorporatevi nelicatamente i due bianchi d'uova montati a neve con un pizzico di sale. Friggete il composto a cucchiaiate nell'olio fumante prima da un lato. Successivamente dall'altro finchè non appariranno uniformemente dorate. Levate le frittelle con il mestolo forato, posatele su una carta assorbente per eliminare l'eccesso olio e servitele in tavola ben calde con un accompagnamento a piacere. |
Carpaccio del viveur
Filetto di manzo: 100 g
Rucola: 1 mazzetto Parmigiano: qualche scaglia Limone: 1 Salsa worcestershire: qualche goccia Tabasco: 2 gocce Sale: 1 pizzico Olio di oliva extravergine q.b. Mescolate il succo di mezzo limone, le due salse, il sale e l'olio, emulsionando bene il tutto. Controllate il sapore ed aggiungete eventualmente il rimanente succo di limone. Lavate la rucola, asciugatela bene e spezzettatela con le mani. Distendete con cura la carne su un vassoio, disponetevi sopra la rucola e le scaglie di parmigiano. Condite con la salsa e lasciate riposare per un paio di ore. |
Bucatini cacio e pepe
Bucatini: 450 g
Pepe q.b. Sale q.b. Pecorino: 4 cucchiai Lessare la pasta in abbondante acqua leggermente salata, poi scolarla tenendo da parte un poco dell'acqua di cottura e rimettere la pasta nella pentola condendola con il pepe e una parte del pecorino. Mantecarla per distribuire il condimento aggiungendo eventualmente un poco dell'acqua di cottura se risultasse troppo asciutta. Servire nei piatti individuali distribuendo il pecorino rimasto. |
Spaghetti alla carbonara
Spaghetti: 400 g
Guanciale: 200 g Uova: 4 tuorli Sale q.b. Pepe q.b. Pecorino: 50 g Cuocete gli spaghetti in acqua bollente e con poco sale. La cottura deve essere al dente. Nel frattempo tagliate a dadini la pancetta o il guanciale di maiale (secondo la tradizione è quest'ultimo che andrebbe utilizzato), lasciando sciogliere in un tegame senza olio. Quando la pancetta o il guanciale appariranno parzialmente sciolti aggiungete un pochino di acqua di cottura e cucinare a fuoco moderato per circa 10 minuti. Sbattete in un recipiente quattro tuorli d'uovo, come per fare una comune frittata, e aggiungete il pecorino grattugiate e un buon pizzico di pepe nero. Versate la pasta scolata e fatela saltare nella padella con la pancetta o il guanciale bollente. Spegnete la fiamma e unite le uova preparate col formaggio, amalgamandole finchè non risulteranno rapprese e servite. |
Saltimbocca alla romana
Scaloppine di vitello: 8 piccole
Prosciutto crudo: 8 fette Salvia: 8 foglie Olio extravergine d'oliva: 2 cucchiai Marsala: 185 ml Limone: 1 Sale q.b. Coprite le fette di carne con un foglio di carta forno e battetele con un batticarne per assottigliarle a circa mezzo centimetro, poi una volta preparate salatele e infarinatele leggermente. Sovrapponete le fettine di prosciutto sulle fettine di carne, poi disponete le foglie di salvia fermando il tutto con qualche stuzzicadenti. Versate abbondante olio e metà del burro in una padella capiente, friggendo le fettine di carne preparate poche alla volta per non sovrapporle e con il prosciutto rivolto verso l'alto. Dopo 5 minuti girate le fettine e cuocetele anche dalla parte del prosciutto, quindi eliminate l'olio della frittura rimasta nella padella e senza sciacquarla aggiungete il marsala o il vino, a proprio piacimento. Lasciate bollire per qualche minuto, finché il liquido non si sarà dimezzato, poi unite il burro rimasto, lasciatelo sciogliere e regolate di sale servendo i saltimbocca bagnati con la salsa preparata e decorando con fettine di limone. |
Abbacchio a scottadito
Braciole di agnello: 8
Burro: 50 g Sale q.b. Pepe q.b. Rosmarino q.b. La preparazione è estremamente semplice e veloce. Come prima cosa ammorbidite la carne battendola energicamente, ma non troppo, con il batticarne. Procedete quindi aggiustando di sale e pepe. Spalmate quindi le braciole salate e pepate con del burro che avrete già ammorbidito a temperatura ambiente e qualche fogliolina di rosmarino, quindi ponetele su una griglia già calda per pochi minuti. Girate le braciole finchè non saranno ben grigliate e servitele ben calde. |
Castagnole laziali
Farina 00: 500 g
Uova: 6 Zucchero: 150 g Vaniglia: 1 bustina Limone: 1 Sale: 1 pizzico Zucchero q.b. Burro: 40 g Lievito per dolci: 1 bustina In una zuppiera montare le uova con lo zucchero; aggiungere sale, vanillina, il burro, il lievito e la scorza di limone. Amalgamarvi poco a poco la farina. Ottenuto un impasto liscio formare delle palline e friggerle in olio ben caldo facendole dorare. Scolarle bene e ricoprirle di zucchero. |
Maritozzi
Uova: 4
Farina: 600 g Pasta di pane: 100 g Olio di oliva extravergine: 2 cucchiai Sale q.b. Uvetta! 200 g Zucchero: 100 g Scorza d'arancia: 100 g Pinoli: 100 g Impastate la pasta di pane con 200 gr. di farina, 2 uova, mezzo dl. di olio ed una pizzico di sale. Lasciate riposare per circa otto ore in un luogo abbastanza caldo. Unite alla pasta la farina rimanente, le uova, l'olio, lo zucchero, del sale e dell'acqua calda. Ungete una piastra da forno con del burro, ponetevi dei panetti di pasta a forma ovale distanziati tra loro, aggiungete i pinoli, luva sultanina e la scorza d'arancia grattugiata. Lasciate lievitare per altre sette ore e poi fate cuocere a temperatura elevata. A fine cottura spolverate leggermente con lo zucchero. |
I Vini
I vini DOC di Roma nel Lazio, la provincia annovera il maggior numero di DOC della Regione: sia
vini bianchi sia vini rossi ma come per tutto il territorio regionale sono i vini DOC bianchi a essere
predominanti.
vini bianchi sia vini rossi ma come per tutto il territorio regionale sono i vini DOC bianchi a essere
predominanti.
Cacchione di NettunoGradazione: 12,50%
Stile: Leggero e fresco Abbinamenti cibo-vino: Aperitivo, Verdure in pastella, Ravioli di zucca, Risotto alle verdure, Formaggi di media stagionatura |
CesaneseGradazione: 13,00%
Stile: Di medio corpo e profumato Abbinamenti cibo-vino: Arrosto di carne, Tagliata di Manzo, Affettati e salumi, Caponata, Formaggi di media stagionatura, Galletto alla brace |
RomaGradazione: 12,50%
Stile: Fruttato Abbinamenti cibo-vino: Antipasti di pesce affumicato, Formaggi freschi, Formaggi di media stagionatura, Verdure in pastella, Risotto ai frutti di mare |
Neroniano CacchioneGradazione: 13,50%
Stile: Fruttato Abbinamenti cibo-vino: Agnello, Cozze, Crostacei, Carni Bianche, Galletto alla brace |
Cabernet Sauvignon IGT 2009 "Antica Fontana"Gradazione: 14,50%
Stile: Di medio corpo e profumato Abbinamenti cibo-vino: Risotto allo zafferano, Bistecca Fiorentina, Risotto ai Funghi, Tagliata di Manzo, Agnello, Porchetta, Pasta al sugo di carne |
Cabernet SauvignonGradazione:14,50%
Stile:Corposo e intenso Abbinamenti cibo-vino:Ravioli di zucca, Risotto allo zafferano, Coniglio, Agnello, Formaggi piccanti, Porchetta, Bistecca Fiorentina |
Percorso Enogasronomico
Specialità come gli spaghetti alla carbonara, o la coda alla vaccinara o ancora gli gnocchi alla romana son conosciute ormai nel mondo intero.
La gastronomia laziale si contraddistingue per la semplicità dei piatti e l’utilizzo di ingredienti talvolta molto poveri, in alcuni casi fraintesi in tutti quei ristoranti che cercano di imitare questa cucina: è il caso degli gnocchi alla romana che sono fatti di semolino e non di patate.
LATTICINI
per cui ecco la mozzarella di bufala, famoso formaggio fresco a pasta filata, il pecorino romano D.o.p., un formaggio saporito ottimo consumato con le fave o come condimento, il fior di latte, un latticino fresco di consistenza morbida; la ricotta romana richiesta a Pasqua per i tipici dolci.
SALUMI
I salumi sono particolarmente gustosi: le coppiette sono un prodotto tipico ottenuto anche dalla carne di cavallo, il guanciale, richiestissimo per preparare la famosa carbonara o i bucatini all'amatriciana; la mortadella di amatrice simile a quella di Campotosto in Abruzzo; la salsiccia di Monte San Biagio, condita con pepe rosso; la porchetta ottenuta dalla cottura allo spiedo di un maiale di piccole dimensioni, famosissima quella preparata secondo la ricetta di Ariccia.
Frutta e verdura
Anche gli ortaggi del Lazio promettono piatti davvero gustosi ed invitanti potendo disporre delle olive da tavola giganti verdi o nere o perfino bianche.
La cicoria di catalogna frastagliata di Gaeta, un'insalata tipica del Lazio, le carote di Viterbo in bagno aromatico e il tartufo del Cicolano, particolarmente aromatico.
Importante nel Lazio anche la frutta, come il kiwi la cui produzione supera il 30% della produzione italiana; i marroni di Vallerano più grandi e pesanti delle castagne; le fragole di Nemi, tipiche fragoline di bosco della zona.
Da citare anche la produzione di olio.
Tra i numerosi dolci un ruolo importante viene tenuto dai maritozzi: dolcetti imbottiti con pinoli,uva sultanina e arancia grattugiata.
La gastronomia laziale si contraddistingue per la semplicità dei piatti e l’utilizzo di ingredienti talvolta molto poveri, in alcuni casi fraintesi in tutti quei ristoranti che cercano di imitare questa cucina: è il caso degli gnocchi alla romana che sono fatti di semolino e non di patate.
LATTICINI
per cui ecco la mozzarella di bufala, famoso formaggio fresco a pasta filata, il pecorino romano D.o.p., un formaggio saporito ottimo consumato con le fave o come condimento, il fior di latte, un latticino fresco di consistenza morbida; la ricotta romana richiesta a Pasqua per i tipici dolci.
SALUMI
I salumi sono particolarmente gustosi: le coppiette sono un prodotto tipico ottenuto anche dalla carne di cavallo, il guanciale, richiestissimo per preparare la famosa carbonara o i bucatini all'amatriciana; la mortadella di amatrice simile a quella di Campotosto in Abruzzo; la salsiccia di Monte San Biagio, condita con pepe rosso; la porchetta ottenuta dalla cottura allo spiedo di un maiale di piccole dimensioni, famosissima quella preparata secondo la ricetta di Ariccia.
Frutta e verdura
Anche gli ortaggi del Lazio promettono piatti davvero gustosi ed invitanti potendo disporre delle olive da tavola giganti verdi o nere o perfino bianche.
La cicoria di catalogna frastagliata di Gaeta, un'insalata tipica del Lazio, le carote di Viterbo in bagno aromatico e il tartufo del Cicolano, particolarmente aromatico.
Importante nel Lazio anche la frutta, come il kiwi la cui produzione supera il 30% della produzione italiana; i marroni di Vallerano più grandi e pesanti delle castagne; le fragole di Nemi, tipiche fragoline di bosco della zona.
Da citare anche la produzione di olio.
Tra i numerosi dolci un ruolo importante viene tenuto dai maritozzi: dolcetti imbottiti con pinoli,uva sultanina e arancia grattugiata.