Regione autonoma a statuto speciale dal 1963, si trova nell'Italia nord-orientale; confina a nord con l'Austria, a est con la Slovenia, a sud con il Mare Adriatico e a ovest con il Veneto. A seguito della seconda guerra mondiale sono entrati a far parte della Iugoslavia i bacini del Vipacco e dell'alto e medio Isonzo, friulani, le Alpi Giulie, il Carso e la penisola dell'lstria, facenti parte della Venezia Giulia. Nella zona di Tarvisio il confine del Friuli si estende invece nel bacino del Danubio (Prato Drava). Meta ideale per vivere la montagna in tutte le stagioni, si avvale della prestanza naturalistica di aree quali la Carnia, nel Piancavallo e nel Tarvisiano, Dolomiti Friulane, Alpi e Prealpi Carniche e Giulie, Piancavallo, Tarvisio, Ravascletto-Zoncolan, Forni di Sopra e Sella Nevea-Kanin. In tutta la regione sono presenti oltre 200 chilometri di piste per il fondo. Completano l'offerta, moderni centri termali come quello di Arta, ai piedi del comprensorio del monte Zoncolan, e un retroterra folcloristico dalle sfumature uniche. Senza dimenticare l'eccellenza dell'enogastronomia che, dal proscitto di San Daniele ai vini del vigneto Friuli, si esprime in mille sfumature, non ultime quelle che arrivano dal Mare Adriatico. Non mancano suggestioni spirituali in questa terra dove si dipanano itinerari e cammini che riguardano la fede: dal Cammino delle Pievi della Carnia che si snoda tra le montagne friulane all'Iter Aquileiense-Cammino Celeste che nel suo percorso italiano conduce da Aquileia alle valli di Resia e Dogna fino al Santuario del Monte Lussari.
FORMAGGIO MONTASIO DOP
Esso prende il nome dal massiccio del Montasio, nelle Alpi Giulie, in Friuli. La sua
produzione vanta una storia antica che risale al 1700, nella quale venivano evidenziati già allora tre fattori fondamentali: il fieno, il latte e l’aria di montagna. Oggigiorno la sua produzione si è estesa alle pianure comprese tra il Piave e il Brenta. Le sue caratteristiche organolettiche variano in base alla sua stagionatura, quando è fresco si presenta delicato e fresco e con l’aumentare della stagionatura acquista sempre più un sapore intenso ed aromatico. |
Asparagi gratinati
Asparagi: 1 mazzo
Uova: 1 Formaggio Montasio fresco q.b. Formaggio Montasio q.b. Latte q.b. Farina q.b. Burro q.b. Sale q.b. Dopo aver pulito gli asparagi con il pelapatate, legarli a mazzetti e lessarli, in piedi, in acqua salata. Toglierli dall'acqua e stenderli su di un canovaccio, ricoprendoli con lo stesso. A parte preparare una besciamella non molto liquida; imburrare un tegame, versare delle cucchiaiate di besciamella su cui disporre gli asparagi. Su di essi mettere una fetta di Montasio fresco, |
Insalata di prosciutto crudo
Prosciutto San Daniele: 150 g
Lattuga: 1 cespo Piselli: 250 g Cipolline: 150 g Olio di oliva extravergine: 4 cucchiai Aceto: 1 cucchiaio Erbe aromatiche: 1 mazzetto Sale q.b. Pepe q.b. Pomodori ciliegini: 6 Mondate la lattuga, lavatela, scolatela, tenete da parte le foglie più grandi e tagliate le foglie rimaste a striscioline. Lavate i piselli, scolateli e fateli cuocere in un tegame a vapore per 10 minuti circa, quindi scolateli. Tagliate i pomodori a cubetti. Sbucciate le cipolline, lavatele e fatele cuocere per circa 10 minuti in una casseruola con acqua in ebollizione. Scolatele e tenetele da parte. Lavate le erbe fini, scolatele, stendetele su un canovaccio, asciugatele e tritatele finemente.Raccogliete in una ciotolina il sale, l'aceto, il pepe e mescolate fino a quando il sale sarà completamente sciolto. Aggiungete l'olio e sbattete con una forchetta finchè la salsa sarà ben emulsionata. Al momento di condire l'insalata unitevi le erbe fini tritate. In una ciotola raccogliete le striscioline di lattuga, i piselli, le cipolline, irrorateli con la salsa e mescolate delicatamente. Distribuite le fette di prosciutto crudo sul piatto di portata, adagiatevi al centro le foglie di lattuga tenute da parte e mettevi al centro il composto di piselli e cipolline preparato. Servite subito. |
Gnocchi di patate al Montasio su foglia di frico
Patate: 1 kg
Farina: 300 g Uova: 2 Sale q.b. PER LA SALSA Panna: 1⁄2 l Farina: 30 g Burro: 30 g Montasio: 300 g Noce moscata: 1 pizzico Montasio: 6 manciate Bollire, sbucciare, passare nello schiacciapatate e lasciare raffreddare le patate. Aggiungere le uova, insaporire con il sale e impastare con la farina versata a pioggia finché il composto diventerà omogeneo. Ricavare dei filoncini grossi un dito e tagliarli a pezzetti lunghi un centimetro. Mettere a bollire l'acqua per cuocere gli gnocchi e nel frattempo preparare la salsa di Montasio ed il frico. Per la salsa: Con il latte, la farina e il burro preparare la besciamella profumata con la noce moscata. Passare il tutto a bagnomaria ed incorporare il Montasio, mescolando fino ad ottenere un composto omogeneo. Per il frico: scaldare una padellina antiaderente e aggiungere una manciata di Montasio grattugiato. Farlo sciogliere e girarlo con una spatola in modo che si cuocia da ambo i lati ottenendo una sfoglia. Cuocere gli gnocchi in acqua bollente, saltarli in una padella con la salsa di Montasio e servirli ben caldi sulla sfoglia di frico. |
Jota triestina
Fagioli: 600 g
Pancetta: 80 g Burro: 40 g Cipolla: 1 Aglio a spicchi: 2 Prezzemolo: 1 ciuffo Farina: 2 cucchiai Olio q.b. Pepe q.b. Sale q.b. Crauti: 300 g Fate rosolare i crauti cuocendoli in padella a fuoco medio con il burro. Sgranate i fagioli e lessateli in poca acqua salata fin quando sono ben teneri. In un tegame fate rosolare la pancetta a pezzetti con 2 cucchiai di olio, la cipolla, l'aglio e il prezzemolo tritati; salatela, unite la farina e amalgamate bene il tutto. Unite il composto ottenuto con la pancetta ai crauti lasciando cuocere a fiamma bassa per qualche minuto lasciando insaporire il tutto. Versate nella pentola dei fagioli i crauti con la pancetta. Mescolate bene tutti gli ingredienti e tenete la zuppa sul fuoco a fiamma molto bassa per altri 40 minuti; regolate di sale, se necessario, e servitela ben calda, spolverizzandola di pepe appena macinato. |
Granseole alla Triestina
Granseole: 6 fresche
Olio di oliva extravergine: 6 cucchiai Prezzemolo: 2 cucchiai Sale q.b. Pepe q.b. In una pentola molto capiente portate ad ebollizione dell'acqua e tuffatevi dentro le granseole. Coprite velocemente con il coperchio e lasciate bollire a fuoco medio per 10 minuti. Fate raffreddare le granseole nell'acqua di cottura, quindi prendetene una, afferrate con una mano il guscio dorsale e con una le zampe: tirate delicatamente cercando di staccare il dorso e di conservarlo intero. Lavate il guscio con dell'acqua calda e mettetelo da parte, servirà come coppetta per presentare la granseola. Con uno schiaccianoci spezzate le zampe e le chele, estraete la polpa e raccoglietela in una terrina. Pulite e raccogliete la carne rimasta sulla corazza ventrale e aggiungetela a quella delle chele. Procedete così con le granseole rimaste, prelevando dall'acqua solo la granseola che dovete pulire. Condite la polpa con olio, sale e pepe, mescolate bene e distribuite in parti uguali nei sei gusci che avevate messo da parte. Spolverate con il prezzemolo tritato e servite. |
Scampi alla busara
Scampi: 1 kg
Pomodori: 400 g Cipolla: 1 Aglio a spicchi: 2 Prezzemolo: 2 mazzetti Vino bianco: 1 bicchiere Zafferano: 1 Pangrattato: 100 g Sale q.b. Pepe q.b. Olio di oliva extravergine q.b. Tritate accuratamente aglio, cipolla ed il prezzemolo quindi a parte soffriggerete l'aglio e la cipolla nell'olio. Iniziate a sciogliere lo zafferano nel vino e versate in pentola gli scampi puliti e sfumateli con il vino e zafferano. Aggiungete il pangrattato, i pomodori, aggiustate di sale e pepe. Lasciate cuocere a pentola coperta per circa 20 minuti, al termine impiattate e servite con la pasta, se gradita. |
Fave triestine
Mandorle: 250 g
Farina 00: 120 g Uova: 3 albumi Zucchero: 240 g Rosolio bianco: 50 cl Alchermes: 50 cl Acqua di rosa: 2 cucchiai Cacao in polvere: 3 cucchiai Vanillina: 1 bustina Spargete le mandorle su una placca e fatele tostare in forno caldo a 180 °C. Fate attenzione a non colorirle troppo, si devono solo asciugare. Toglietele dal forno, raffreddate e tritatele finemente. Montate a neve i tre albumi, aggiungete farina, zucchero e mandorle tritate cercando di non smontare troppo la neve. Dividete in tre parti la massa ed aggiungete alla prima i tre cucchiai di cacao e un pizzico di vaniglia, alla seconda la vaniglia restante ed il rosolio e alla terza l'acqua di rose e l'alchermes. Fate delle palline della grandezza di una ciliegia e mettetele su una placca coperta di carta forno. Riscaldate il forno a non più di 100 °C e fatele rassodare. Estraetele quando saranno asciutte |
Pinza
Farina: 1 kg
Burro: 250 g Uova: 6 Latte: 500 ml Zucchero: 300 g Lievito di birra: 3 cubetti Arancia: 1 scorza Limone: 1 scorza Aroma vaniglia: 2 fialette Sale q.b. Zucchero a velo q.b. Per prima cosa sciogliete il lievito in un bicchiere di latte tiepido, aggiungete due pugni di farina e un cucchiaio di zucchero, mescolate bene e lasciate lievitare per un'ora in un posto caldo. Preparate sul tavolo la farina setacciata, cinque uova intere e un albume, il latte rimasto, lo zucchero, la raschiatura di limone e arancia, la vaniglia e il burro ammorbidito, impastate il tutto e aggiungete la pasta che avete fatto lievitare in precedenza. Infarinate leggermente il tavolo e lasciate riposare l'impasto coperto con un canovaccio per almeno un'ora, quindi lavoratelo di nuovo per almeno 10 minuti, fate lievitare per un'altra ora, poi riprendete la pasta e datele una forma rotonda. Ponete la pinza in una teglia imburrata e infarinata e con un coltellino affilato praticate sulla superficie dei tagli, lasciando lievitare per l'ultima volta per un'ora e mezza. Infornate a forno già caldo per circa un'ora a 180 °C, quindi 10 minuti prima di sfornarla spennellatela con un tuorlo d'uovo, sbattuto con due cucchiai di zucchero a velo. Se vi risulta poco dolce, spolverizzatela con dello zucchero a velo dopo averla fatta raffreddare bene. |
I Vini
Friuli-Venezia Giulia è da sempre la terra dei grandi vini bianchi. La fama di questi vini, pur se con stili ed espressioni molto diverse tra loro, è arrivata a livelli tali da spingere qualcuno a definirli “superwhites“. Accanto alle uve di vitigni internazionali, che qui hanno in moltissimi casi trovato areali produttivi ideali, altrettanto importante è la presenza di vitigni autoctoniche con i loro vini caratterizzano l’enologia del Friuli-Venezia Giulia.
SharisGradazione :12,50%
Stile:Fruttato Abbinamenti cibo-vino: Vitello tonnato, Antipasti caldi di pesce, Antipasti di pesce al vapore, Bocconcini di pollo, Carni Bianche, Pesce alla griglia, Risotto ai frutti di mare |
Schioppettino "Vini Orsone"Gradazione:13,00%
Stile:Fruttato Abbinamenti cibo-vino: Arrosto di carne, Affettati e salumi, Pasta all'amatriciana, Risotti, Coniglio, Formaggi di media stagionatura, Stinco di maiale al forno |
VertigoGradazione :13,00%
Stile:Di medio corpo e profumato Abbinamenti cibo-vino:Grigliata di Carne, Arrosto di carne, Stinco di maiale al forno, Filetto al pepe verde, Risotto allo zafferano, Pasta all'amatriciana, Formaggi di media stagionatura |
Ribolla GiallaGradazione:12,50%
Stile:Di medio corpo e profumato Abbinamenti cibo-vino:Antipasti di pesce al vapore, Fritto misto di pesce, Ostriche, Branzino, Antipasti di pesce affumicato, Tartare-carpaccio pesce, Spaghetti alle vongole, Formaggi freschi |
Ribolla Gialla "Brut Millesimato" SpumanteGradazione:12,00%
Stile:Frizzante e fresco Abbinamenti cibo-vino:Aperitivo, Affettati e salumi, Sushi-sashimi, Branzino, Formaggi di media stagionatura, Crostacei, Ostriche |
Bastianich Vespa Bianco BastianichGradazione:14,00%
Stile:Fruttato Abbinamenti cibo-vino:Carni Bianche, Verdure in pastella, Aperitivo, Cozze, Fritto misto di pesce, Ostriche, Risotto alle verdure, Formaggi freschi, Tartare-carpaccio pesce |
Percorso Enogastronomico
Potremmo cominciare dicendo che c’è il Prosciutto di San Daniele DOP, la Brovada DOP, piatto a base di rape macerate nel vino.
La regione detiene 28 prodotti a Indicazione Geografica di cui 21 DOP, 5 IGP e 2 STG, un successo reso possibile grazie al patrimonio ereditato da un’antica tradizione territoriale e al costante impegno di imprese e istituzioni nel voler perseguire politiche legate alla qualità.
Vale la pena citare i piatti montanari della Carnia, quelli tipici di Trieste e Gorizia che offrono un mix di specialità balcaniche e mediterranee, fino ad arrivare alla cucina friulana che si distingue per la tradizione salumiera.
Se vi trovate nella fredda zona della Carnia potreste avere l’occasione di riscaldarvi davanti all’antico fogolar, il tradizionale camino posizionato al centro della cucina, gustando ottime zuppe e minestre come la iota.
La zona di Udine presenta come piatto principe il celebre Prosciutto di San Daniele DOP, il cui aroma dolce e caratteristico è originato dalle favorevoli condizioni climatiche di cui gode questa zona di stagionatura collinare, dove si incontrano la brezza più fredda proveniente da nord e l’aria più mite dell’Adriatico. Altra specialità della zona sono però anche il Prosciutto di Sauris IGP, la Pitina IGP e il Montasio DOP.
Procedendo verso il paesaggio del Carso, Trieste propone una cucina capace di mescolare in se stessa le più disparate tradizioni culinarie: ne è un esempio il Gulasch.
Il Friuli vanta una ricca tradizione vinicola sia per i rossi, tipici della zona delle Grave (Udine e Pordenone), sia per i bianchi della Venezia-Giulia a est. Tra i vini della zona centrale possiamo ricordare i rossi Merlot, Pinot nero, Cabernet e Refosco. Gorizia viene, però, più spesso associata al Collio, area collinare che dà origine all’omonima DOP che eccelle per i grandi vini bianchi, oltre al pregiato Tocai, ma da menzionare sono anche Pinot, Malvasia e Picolit.
Nel corso degli ultimi anni per promuovere il territorio vitivinicolo sono state organizzate le cosiddette “Strade del vino” , percorsi enogastronomici che offrono al turista 7 itinerari ufficiali con diverse tappe tra cantine, caseifici, aziende agricole, agriturismi e botteghe artigianali.
La regione detiene 28 prodotti a Indicazione Geografica di cui 21 DOP, 5 IGP e 2 STG, un successo reso possibile grazie al patrimonio ereditato da un’antica tradizione territoriale e al costante impegno di imprese e istituzioni nel voler perseguire politiche legate alla qualità.
Vale la pena citare i piatti montanari della Carnia, quelli tipici di Trieste e Gorizia che offrono un mix di specialità balcaniche e mediterranee, fino ad arrivare alla cucina friulana che si distingue per la tradizione salumiera.
Se vi trovate nella fredda zona della Carnia potreste avere l’occasione di riscaldarvi davanti all’antico fogolar, il tradizionale camino posizionato al centro della cucina, gustando ottime zuppe e minestre come la iota.
La zona di Udine presenta come piatto principe il celebre Prosciutto di San Daniele DOP, il cui aroma dolce e caratteristico è originato dalle favorevoli condizioni climatiche di cui gode questa zona di stagionatura collinare, dove si incontrano la brezza più fredda proveniente da nord e l’aria più mite dell’Adriatico. Altra specialità della zona sono però anche il Prosciutto di Sauris IGP, la Pitina IGP e il Montasio DOP.
Procedendo verso il paesaggio del Carso, Trieste propone una cucina capace di mescolare in se stessa le più disparate tradizioni culinarie: ne è un esempio il Gulasch.
Il Friuli vanta una ricca tradizione vinicola sia per i rossi, tipici della zona delle Grave (Udine e Pordenone), sia per i bianchi della Venezia-Giulia a est. Tra i vini della zona centrale possiamo ricordare i rossi Merlot, Pinot nero, Cabernet e Refosco. Gorizia viene, però, più spesso associata al Collio, area collinare che dà origine all’omonima DOP che eccelle per i grandi vini bianchi, oltre al pregiato Tocai, ma da menzionare sono anche Pinot, Malvasia e Picolit.
Nel corso degli ultimi anni per promuovere il territorio vitivinicolo sono state organizzate le cosiddette “Strade del vino” , percorsi enogastronomici che offrono al turista 7 itinerari ufficiali con diverse tappe tra cantine, caseifici, aziende agricole, agriturismi e botteghe artigianali.