L'Emilia Romagna è composta dall'unione di due regioni storiche: l'Emilia, che comprende le province di Piacenza, Parma, Reggio, Modena, Ferrara e buona parte della provincia di Bologna, con il capoluogo, e la Romagna, con le rimanenti province di Ravenna, Rimini, Forlì - Cesena e la parte orientale della provincia di Bologna. Le aree che costituiscono la regione attuale sono popolate fin da tempi remotissimi, e sono tanti i siti di interesse storico e culturale che si possono visitare sul suo territorio: il caso più famoso è quello del sito di Monte Poggiolo, presso Forlì, dove sono stati rinvenuti migliaia di reperti datati a circa 800.000 anni fa. Le molte risorse naturali e l'ottima cucina, unite a una sapiente capacità di valorizzare turisticamente le proprie risorse, ne fanno una meta di grande fascino per tutti in qualsiasi stagione dell'anno.
PROSCIUTTO PARMA DOP
Viene prodotto nel territorio della provincia di Parma, posto a sud della via Emilia, delimitato ad est dal fiume Enza e a Ovest dal torrente Stirone fino ad un’altitudine di 900 m. Per la sua produzione vengono utilizzate cosce suine fresche che devono essere di animali nati e allevati nelle regioni Emilia Romagna, Veneto, Lombardia, Piemonte, Umbria, Toscana, Marche , Abruzzo, Lazio e Friuli Venezia Giulia. Il maiale destinato alla macellazione deve avere oltre 9 mesi e pesare almeno 150 Kg. La coscia fresca viene isolata dalla mezzena, raffreddata e rifilata per asportare parte del grasso e della cotenna. Dai macelli la coscia viene trasferita agli stabilimenti di salagione dove la cotenna viene trattata con sale umido mentre le parti magre vengono cosparse con sale secco. La si lascia riposare per 60-90 giorni. Il prosciutto viene poi lavato con acqua tiepida e raschiato per eliminare le impurità. Viene quindi asciugato e appeso nelle tradizionali scalere perché termini l’asciugatura in modo graduale. La sugnatura serve per ammorbidire gli strati muscolari superficiali. Dopo 7 mesi viene trasferito nelle cantine, sondato tramite un esame olfattivo effettuato con un ago di osso di cavallo e, trascorsi 10-12 mesi, dopo controlli approfonditi da parte degli Ispettori dell’Istituto Parma Qualità, viene apposto il
marchio. |
ACETO BALSAMICO DI MODENA IGP
Viene prodotto nelle province di Modena e Reggio Emilia con l’utilizzo di mosti di uve
coltivate nella regione. Il suo processo di produzione inizia con il mosto che può essere parzialmente fermentato o cotto e concentrato, al quale viene aggiunta una parte di aceto vecchio di al,neo 10 anni, per conferirgli le caratteristiche organolettiche tipiche e infine, in quantità minime può essere aggiunto del caramello, per stabilizzare le calorie. L’acetificazione e l’affinamento vengono fatti in recipienti di legno rovere, castagno, quercia, gelso o ginepro per un periodo minimo di 60 giorni. |
PARMIGIANO REGGIANO DOP
Viene prodotto nelle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna alla sinistra del fiume Reno e Mantova alla destra del fiume Po. Ha un sapore è fragrante, saporito ma non piccante. Viene prodotto con l’utilizzo di latte di vacca, con aggiunta di siero innesto e caglio di vitello. Dopo la rottura della cagliata si procede ad una prima cottura, in seguito la massa viene lasciata riposare per 30 minuti. Con una tela di canapa si procede all’estrazione della pasta che viene poi deposta in fascere dove subisce una pressatura. La salatura si effettua per bagno in salamoia per 25-30 giorni. Matura in 30-90 giorni in appositi magazzini dove le forme vengono regolarmente spazzolate e rivoltate. La stagionatura varia da meno di un anno a tre anni durante i quali vengono sottoposte a continui e periodici controlli.
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Gnocco fritto
Farina: 250 g
Lievito di birra: 15 g Strutto: 30 g Sale: 1 cucchiaio Acqua tiepida: 12 cucchiai Olio per friggere q.b. Setacciate a fontana la farina sulla spianatoia e aggiungete il sale, lo strutto (o l'olio) e il lievito sciolto nell'acqua. Lavorate bene il tutto. Lasciate lievitare questo impasto in luogo tiepido per un'oretta. Stendete la pasta, col matterello o con la macchinetta, in una sfoglia alta 3 mm circa. Tagliatela a rombi e friggeteli nell'olio bollente, pochi per volta. Sgocciolate gli "gnocchi" gonfi e dorati e serviteli caldissimi in accompagnamento a salumi e formaggi. |
Spuma di mortadella
Mortadella: 300 g
Ricotta: 100 g Parmigiano: 1 cucchiaio Panna: 1 cucchiaio n un frullatore inserite la mortadella tagliata a cubetti, la ricotta e il parmigiano. Frullate il tutto fino ad ottenere un composto morbido e cremoso, poi aggiungete la panna. Frullate ancora per qualche secondo fino a che il composto non sia della consistenza di una mousse. Servite accompagnando con dei crostini di pane o con pane abbrustolito. |
Lasagne alla bolognese
Uova: 3
Farina: 300 g Sale: 1 pizzico Carne macinata mista: 700 g Sedano: 70 g Cipolla: 180 g Carote: 100 g Polpa passata di pomodoro: 400 g Rosmarino: 1 rametto Vino bianco: 1 bicchiere Olio d’oliva: 25 ml Besciamella: 600 ml Parmigiano: 150 g Burro: 40 g Con farina, uova e sale realizzate la sfoglia, facendola riposare per mezz'ora dopo averla impastata. Rosolate le verdure tritate in olio con rosmarino, poi aggiungete la carne sfumando col vino. Aggiungete la passata di pomodoro, salate e pepate, quindi cuocete a fiamma bassa per 80 minuti. Tagliate dei rettangoli con la pasta e disponeteli in uno stampo da forno imburrato, poi ricoprite con uno strato di ragù e uno di besciamella. Ripetete l'operazione fino ad esaurire tutti gli ingredienti e mettete in forno a 190° per 40 minuti. |
Cannelloni alla piacentina
Uova: 3
Burro: 100 g Latte: 500 ml Spinaci: 800 g Ricotta: 600 g Sale q.b. Grana: 4 cucchiai Noce moscata: q.b. Mascarpone: 100 g Prezzemolo q.b. Disponete la farina a fontana e al centro sgusciate due uova, aggiungete i tuorli, versate un po’ di burro fuso a bagnomaria e, un po' per volta, il latte.Mescolate per una decina di minuti fino a ottenere una pastella poco densa. Sciogliete una noce di burro in una padella, versatevi un piccolo quantitativo di pastella e cuocete da entrambi i lati. Ripetete poi l'operazione fino ad esaurimento del composto. Pulite gli spinaci, lessateli, scolateli e quindi passateli in un frullatore con la ricotta e un pizzico di prezzemolo. Versate poi questi ingredienti in una ciotola e amalgamateli conmascarpone, un altro uovo, un pizzico di noce moscata e di sale. Riempite a questo punto le pastelline fritte con il contenuto del composto e arrotolatele. Allineatele in una pirofila, aggiungete sulla superficie alcuni cucchiai di Grana Padano grattugiato e del burro fuso, quindi lasciate gratinare in forno a 180 gradi per non più di mezz’ora. |
Trippa alla parmigiana
Cipolle bianche: 1
Olio extravergine d’oliva q.b. Passata di pomodoro: 220 g Brodo di carne: 200 g Parmigiano Reggiano DOP da grattugiare: 100 g Sale fino q.b. Pepe nero q.b. Trippa pulita: 1,5 kg Per preparare la trippa alla parmigiana, tritate finemente la cipolla e tagliate la trippa a listarelle . In un tegame alto e capiente fate rosolare la cipolla con olio extravergine d'oliva e fatela appassire per una decina di minuti, aggiungendo del brodo di carne. Una volta che la cipolla sarà morbida, aggiungete la trippa e fatela rosolare per 5-6 minuti. Aggiustate di sale e pepe e unite la salsa di pomodoro. Fate amalgamare il tutto e girate con un mestolo di legno, quindi lasciate cuocere il tutto senza coperchio a fuoco dolce per circa 2 ore, aggiungendo di tanto in tanto un mestolo di brodo di carne, affinchè la trippa non si secchi e risulti morbida. A cottura terminata aggiungete il parmigiano reggiano grattuggiato, amalgamate e servite la vostra trippa alla parmigiana. |
Cotoletta alla bolognese
Fesa di vitello (4 fette da 200 g l'una): 800 g
Pangrattato: 200 g Farina 00: 100 g Uovo: (medie) 2 Burro: 50 g Prosciutto crudo: 300 g Parmigiano Reggiano(da grattugiare): 170 g Brodo di carne: 250 g Passata di pomodoro: 100 g Per preparare la cotoletta alla bolognese, preparate il brodo di carne (oppure brodo vegetale anche se il condimento risulterà a quel punto più leggero); poi iniziate a battere le fettine di carne con un batticarne per renderle più sottili (potete anche utilizzare un foglio di carta da forno da stendere sopra la carne in modo da non rischiare di rompere le fibre); poi preparate tre contenitori bassi e larghi: in uno sbattete le uova; nell'altro ponete la farina setacciata e nel terzo il pangrattato. Passate le fette di carne una alla volta, prima nella farina girandola da entrambi i lati per infarinarla accuratamente. Quindi nell'uovo, infine passatele nel pangrattato, assicurandovi che siano completamente ricoperte. Per la cottura dovrete regolarvi in base alla grandezza delle fettine o della padella; vi consigliamo di cuocere 1 o 2 fettine alla volta se utilizzate una padella non molto grande, per non rischiare di riutilizzare troppe volte il burro. Quindi in una padella sciogliete il burro e una volta sciolto adagiate le fettine; Fate dorare da un lato, quindi girate dall'altro. Una volta che saranno ben dorate da entrambi i lati, adagiate le fette di prosciutto e cospargete con parmigiano grattugiato. Una volta condite, irrorate le fettine con brodo di carne (un mestolo per ogni cotoletta) e lasciate cuocere con il coperchio per 5-6 minuti; quando saranno pronte filtrate il fondo di cottura della padella in cui avete cotto la cotoletta e trasferitelo in un pentolino. Quindi aggiungete 20 g di parmigiano e fate addensare a fuoco vivo. Ora siete pronti per impiattare: se lo desiderate potete guarnire il piatto da portata con della semplice salsa di pomodoro, poi adagiate la cotoletta e condite con la riduzione al brodo. La vostra cotoletta alla bolognese è pronta per essere servita. |
Torta barozzi
Cioccolato fondente: 250 g
Zucchero: 150 g Uova: 4 Mandorle: 100 g Burro: 80 g Caffè: 1 tazzina Rum: 1 bicchierino In un tegame a bagnomaria ponete il cioccolato fondente spezzettato grossolanamente e fatelo sciogliere amalgamandolo al burro, a fiamma molto bassa. Tritate finemente le mandorle unendole poi ai tuorli sbattuti, allo zucchero, al rum e al caffè; solo una volta amalgamato il tutto, unite il cioccolato fuso col burro. A questo punto montate a neve compatta gli albumi, precedentemente messi da parte dopo averli separati dai tuorli, unendoli poi al composto con mandorle e cioccolato. Imburrate e infarinate una teglia versando poi il composto e livellandolo, ponetela in forno già caldo a 180 °C e fate cuocere per circa 30 minuti. Lasciate raffreddare per alcuni minuti prima di servire in tavola. |
Tortina di ricotta con aceto balsamico
Ricotta: 350 g
Aceto balsamico di Modena IGP: 8 cucchiai Zucchero a velo: 100 g Uova: 2 Cacao amaro in polvere: 30 g Sciroppo di zucchero di canna: 50 ml Preparazione In una terrina montate le uova intere con lo zucchero a velo, unite quindi la ricotta fresca e mescolate accuratamente aiutandovi con un cucchiaio di legno. A due terzi del composto ottenuto aggiungete il cacao amaro poco alla volta e mescolate continuamente, fino a ottenere una crema liscia e omogenea. Ricoprite una teglia con un foglio di carta oleata, adagiatevi sopra uno strato di ricotta al cacao e proseguite con lo strato di crema bianca. Finite la preparazione spalmando l'ultimo strato di crema al cacao. Coprite la torta con la carta stagnola e lasciatela riposare il freezer per 8\10 ore. Prima di toglierla dal freezer, mescolate in un bicchiere l'Aceto Balsamico di Modena con lo sciroppo di zucchero di canna. Togliete il dolce dal freezer e lasciatelo tornare a temperatura ambiente. Tagliate il dolce a fette e ornate con lo sciroppo di Aceto balsamico di Modena e zucchero di canna. |
I Vini
Il vigneto Emilia Romagna rappresenta circa l’8% di quello nazionale in termine di su-
perficie ed il 13% in termine di produzione di uva. In Regione la superficie media/azien-
da del vigneto è di poco superiore ai 2 ettari.
La Romagna, intendendo le province che vanno da Bologna a Rimini, con una super-
ficie del 58%, produce oltre il 60% del vino regionale.
perficie ed il 13% in termine di produzione di uva. In Regione la superficie media/azien-
da del vigneto è di poco superiore ai 2 ettari.
La Romagna, intendendo le province che vanno da Bologna a Rimini, con una super-
ficie del 58%, produce oltre il 60% del vino regionale.
Lambrusco "Otello Nero di Lambrusco 1813Gradazione:11,00%
Stile:Frizzante e fresco Abbinamenti cibo-vino:Zuppe, Affettati e salumi, Arrosto di carne, Pasta all'amatriciana, Formaggi di media stagionatura, Filetto al pepe verde, Tortellini |
Spumante MillesimatoGradazione:12,00%
Stile:Leggero e fresco Abbinamenti cibo-vino:Stuzzichini, Sushi-sashimi, Carni Bianche, Antipasti di pesce al vapore, Cozze, Spaghetti alle vongole, Vitello tonnato |
Lambrusco "Marcello Gran CRU"Gradazione:10,50%
Stile:Leggero e fresco Abbinamenti cibo-vino:Affettati e salumi, Verdure in pastella, Pasta all'amatriciana, Zuppe, Galletto alla brace, Carni Bianche, Risotto alle verdure, Cannelloni, Tortellini |
Lambrusco di Sorbara "Premium Vecchia ModenaGradazione:11,00%
Stile:Leggero e fresco Abbinamenti cibo-vino:Tortellini, Affettati e salumi, Ravioli di zucca, Formaggi di media stagionatura |
LambruscoGradazione:11,00%
Stile:Frizzante e fresco Abbinamenti cibo-vino:Zuppe, Affettati e salumi, Pasta all'amatriciana, Formaggi freschi, Brasato, Carni Bianche, Risotti |
MalvasiaGradazione:11,00%
Stile:Leggero e fresco Abbinamenti cibo-vino: Carni Bianche, Antipasti di pesce affumicato, Antipasti caldi di pesce, Antipasti di pesce al vapore, Formaggi freschi, Crostacei |
Percorso Enogastronomico
Partendo dalla provincia di Bologna, si può iniziare alla mattina visitando un caseificio con degustazione nell’aia e proseguire al pomeriggio con un corso per carpire i segreti della tradizione gastronomica.
Proseguendo con un tour guidato del territorio, gli intenditori di vini possono dirigersi verso Castelbolognese, dove la Tenuta Masselina produce un vino Trebbiano non filtrato, invecchiato in anfore di terracotta e imbottigliato in 150 bottiglie decorate da un prezioso medaglione di ceramica faentina.
Per la notte le possibilità di scelta spaziano dai silenziosi agriturismi immersi tra boschi, colline e castagneti ai suggestivi alberghi nei centri storici di una città d’arte.
L’itinerario enogastronomico può proseguire verso Ferrara: come non provare “Il Brindisi”, l’osteria più antica del mondo, proprio di fianco alla Cattedrale? Il posto ideale per assaporare piatti tipici della tradizione ferrarese come la Salama da Sugo, i cappellacci di zucca. E per chi volesse un souvenir d’accezione, una confezione di anguilla marinata di Comacchio, nella sua tipica scatola di latta.
Proseguendo verso Modena, i veri intenditori non possono perdersi il Mercato Albinelli.
E per pranzo tappa a La Francescana, il rinomato ristorante di Massimo Bottura, tre stelle Michelin. Sempre nel centro di Modena, la Salumeria Giusti è il posto più indicato per assaggiare zampone e cotechino.
Spostandosi verso Reggio Emilia, sono davvero tanti i luoghi dove i palati alla ricerca dei sapori più genuini possono trovare grandi soddisfazioni. A Rubiera la “Arnaldo Clinica Gastronomica” in un edificio del 1400, sintetizza mirabilmente nel nome l’attitudine a “sanare” ogni tristezza del corpo e dello spirito con un’opulenta mangiata a base delle tipicità reggiane: dai primi piatti in brodo al carrello dei bolliti con tutte le salse della tradizione.
E per dessert, chi volesse provare la famosa Spongata può fare un salto a Brescello, sempre in provincia di Reggio Emilia, dove la Premiata Fabbrica Luigi Benelli la produce artigianalmente dal 1863.
Proseguendo con un tour guidato del territorio, gli intenditori di vini possono dirigersi verso Castelbolognese, dove la Tenuta Masselina produce un vino Trebbiano non filtrato, invecchiato in anfore di terracotta e imbottigliato in 150 bottiglie decorate da un prezioso medaglione di ceramica faentina.
Per la notte le possibilità di scelta spaziano dai silenziosi agriturismi immersi tra boschi, colline e castagneti ai suggestivi alberghi nei centri storici di una città d’arte.
L’itinerario enogastronomico può proseguire verso Ferrara: come non provare “Il Brindisi”, l’osteria più antica del mondo, proprio di fianco alla Cattedrale? Il posto ideale per assaporare piatti tipici della tradizione ferrarese come la Salama da Sugo, i cappellacci di zucca. E per chi volesse un souvenir d’accezione, una confezione di anguilla marinata di Comacchio, nella sua tipica scatola di latta.
Proseguendo verso Modena, i veri intenditori non possono perdersi il Mercato Albinelli.
E per pranzo tappa a La Francescana, il rinomato ristorante di Massimo Bottura, tre stelle Michelin. Sempre nel centro di Modena, la Salumeria Giusti è il posto più indicato per assaggiare zampone e cotechino.
Spostandosi verso Reggio Emilia, sono davvero tanti i luoghi dove i palati alla ricerca dei sapori più genuini possono trovare grandi soddisfazioni. A Rubiera la “Arnaldo Clinica Gastronomica” in un edificio del 1400, sintetizza mirabilmente nel nome l’attitudine a “sanare” ogni tristezza del corpo e dello spirito con un’opulenta mangiata a base delle tipicità reggiane: dai primi piatti in brodo al carrello dei bolliti con tutte le salse della tradizione.
E per dessert, chi volesse provare la famosa Spongata può fare un salto a Brescello, sempre in provincia di Reggio Emilia, dove la Premiata Fabbrica Luigi Benelli la produce artigianalmente dal 1863.