Situato nell’Italia centro- meridionale, l’Abruzzo si estende dal cuore dell’Appennino al mare Adriatico, su un territorio prevalentemente montuoso e selvaggio.
In alta montagna, tra vette incontaminate e pareti rocciose sorgono località turistiche e comprensori attrezzati per lo sci e gli sport d’inverno, come Pescasseroli, Rivisondoli e Roccaraso.
Lo scenario naturale dei picchi elevati e impervi del Gran Sasso, dei Monti della Laga e della Majella digrada poi verso un ampio sistema collinare, per giungere infine al litorale adriatico.
In alta montagna, tra vette incontaminate e pareti rocciose sorgono località turistiche e comprensori attrezzati per lo sci e gli sport d’inverno, come Pescasseroli, Rivisondoli e Roccaraso.
Lo scenario naturale dei picchi elevati e impervi del Gran Sasso, dei Monti della Laga e della Majella digrada poi verso un ampio sistema collinare, per giungere infine al litorale adriatico.
ZAFFERANO DELL’AQUILA DOP
Il territorio di produzione comprende i comuni di: Barisciano, Caporciano, Fagnano Alto,
Fontecchio, L’Aquila, Molina Aterno, Navelli, Poggio Picenze, Prata d’Ansidonia, San Demetrio nei Vestini, S.Pio delle Camere, Tione degli Abruzzi, Villa S.Angelo. Si presenta di colore rosso porpora, in filamenti allo stato naturale o in polvere. Nel mese di ottobre, dopo circa 60-70 giorni dall’impianto, inizia la fioritura che si protrae per circa 20 giorni; in questa fase i fiori devono essere raccolti manualmente nelle prime ore del mattino, prima che questi si aprono, e portati nei laboratori per procedere alle operazioni di sfioratura che consiste nella separazione degli stimmi dal calice costituito dai petali. Gli stimmi ottenuti dalle operazioni di sfioratura vanno raccolti in setacci e messi ad asciugare sopra la brace di legna (quercia, mandorlo) a circa 20 cm di distanza facendo attenzione a smuoverli di tanto in tanto fino a tostatura ottimale. La tostatura può durare circa 15-20 minuti. E’ considerato disseccamento ottimale quando lo stimma, premuto tra le dita, si frantuma. Con l’essiccazione alla brace lo zafferano conserva il colore rosso porpora, fragranza e aroma. Terminata la raccolta dei fiori, la pianta deve restare nel terreno fino ai primi giorni di agosto dell’anno successivo, per permettere lo sviluppo dei nuovi bulbi. |
PATATA DEL FUCINO IGP
La sua produzione viene delimitata nei comuni della provincia di L’Aquila quali: Avezzano,
Celano, Cerchio, Aielli, Pescina, S.Benedetto dei Marsi, Ortucchio, Trasacco e Luco dei Marsi. Le condizioni pedo-climatiche del Fucino posto a 700 metri sopra il livello del mare influenzano le caratteristiche qualitative delle patate, esse, messe a confronto con le stesse varietà coltivate in altri areali pataticoli sia italiani che europei (Germania, Francia, Calabria, Emilia Romagna e Lazio), si sono diversificate per l’indice “gusto tipico o bontà del sapore”. La bontà del sapore insieme alle caratteristiche strutturali della polpa come consistenza, umidità e granulazione, rendono la patata fucense di elevato pregio qualitativo nonché facilmente identificabile dai consumatori. |
OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA APRUTINO PESCARESE
Prodotto nelle colline della Provincia di Pescara e nell’area Vestina, vallata del fiume nell’area Casauriense, nell’alta valle del fiume Pescara.
Esso è ottenuto con le olive degli oliveti Dritta, Leccino o Toccolana in misura non inferiore all’80%. Possono concorrere altre varietà presenti negli oliveti nella misura massima del 20%. Ilcolore varia dal verde al giallo, l’odore è di fruttato maturo, il sapore piacevolmente fruttato. Per l’estrazione sono ammessi soltanto processi meccanici e fisici atti a produrre oli che presentino più fedelmente possibile le caratteristiche peculiari ed originarie del frutto. Il tempo massimo di conservazione prima della frangitura è di 72 ore. |
Lampascioni all'abruzzese
Lampascioni: 500 g
Uova: 1 Farina 00 q.b. Pecorino a piacere Aglio a spicchi: 1 Olio per friggere q.b. Sale q.b. Mondate i lampascioni, lavateli e lessateli in acqua bollente. Scolateli e passateli in acqua fredda, lasciandoveli per alcune ore. Preparate una pastella con l`uovo, farina bianca, un trito di aglio e prezzemolo, un pizzico di sale e pecorino grattugiato. Mescolate bene per amalgamare gli ingredienti, poi immergete i lampascioni asciutti uno alla volta, ricoprendoli completamente di pastella. Friggete i lampascioni in abbondante olio bollente, sgocciolateli quando sono dorati, passateli su carta assorbente da cucina e serviteli subito. |
Panzerotti all'abruzzese
Mozzarella: 150 g
Salsicce: 2 Pecorino: 2 cucchiai Uova: 3 Farina: 200 g Burro: 50 g Sale q.b. Olio per friggere q.b. Private della pelle le salsicce e sminuzzatele in una terrina, quindi unitevi la mozzarella tagliata a dadini, il pecorino grattugiato, un uovo e mescolate il tutto. Disponete la farina a fontana e versatevi nel centro il sale, le uova e il burro a pezzetti.Lavorate l'impasto, stendetelo in una sfoglia spessa e ricavatene dei rettangoli di 6x 12 cm. Mettete al centro di ogni disco poco ripieno, piegateli a metà e sigillateli lungo i bordi, premendo prima con le dita e poi con una forchetta. Scaldate l'olio in una padella e friggetevi i panzerotti, sgocciolateli e serviteli caldi. |
Cannarozzetti allo zafferano
Pasta: 400 g
Ricotta: 300 g Guanciale: 100 g Zafferano: 1 bustina Sale: 1 pizzico Pepe q.b. In un tegame fate colorire con l'olio il guanciale. Cuocete i cannarozzetti in abbondante acqua e, una volta scolati, metteteli nel tegame girandoli più volte per ben insaporire. Aggiungete la ricotta, il pepe, lo zafferano e fate amalgamare il tutto. |
Chitarra alla carbonara di mare
Spaghetti: 500 g
Parmigiano: 50 g Uova: 2 Tonno: 150 g Aglio a spicchi: 1 Pepe q.b. Sale q.b. Olio di oliva extravergine: 2 cucchiai Mettere a bollire l'acqua per cuocere la pasta, nel frattempo soffriggere nell'olio l'aglio, eliminarlo appena inbiondito, versare il tonno e soffriggerlo qualche minuto. Sbattere le uova in una ciotola unire il parmigiano il sale ed il pepe. Scolare la pasta e metterla nella padella del tonno, amalgamare e, a fuoco vivo mettere le uova battute. Saltare qualche minuto e servire. |
Agnello alla pecorara con le cipolle
Polpa di agnello: 800 g
Cipolle: 2 Pane: 8 Rosmarino: 1 rametto Olio di oliva extravergine: 2 cucchiai Sale q.b. Prezzemolo: 1 ciuffo Lavate la polpa di agnello, asciugatela e tagliatela a pezzetti; sbollentate i pomodori e privateli della pelle e dei semi, lavateli e tagliateli a spicchi. Sbucciate le cipolle, lavatele e tagliatele a pezzettoni ponendole poi in una pentola dotata di coperchio. Unitevi l'olio ed i pezzetti di carne e insaporite con poco sale. Coprite il recipiente e fate cuocere per circa 1 ora, bagnando con poca acqua, se necessario, e scuotendo ogni tanto il recipiente. Nel frattempo fate tostare le fette di pane con un filo d'olio nel forno già caldo a 180 °C per 3-4 minuti. Disponete le fette di pane su un piatto da portata, distribuitevi sopra i pezzi di agnello cotti, completate con le cipolle ed il prezzemolo e servite in tavola. |
Arrosticini
Sale q.b.
Pepe q.b. Polpa di pecora: 800gr Servendovi di un coltello molto affilato, procedete a tagliare la polpa di pecora realizzando dei piccoli cubetti la cui dimensione dovrà essere di circa 1 cm per lato. Durante il taglio fate attenzione a non eliminare il grasso presente naturalmente nella carne, che dovrà essere indicativamente intorno al 25% di tutto il peso. Infilate quindi i cubetti di carne sugli spiedini di legno. Prendete un piatto da portata di dimensioni piuttosto generose e ponete, uno ad uno cercando di distanziarli, gli spiedini preparati. Condite gli arrosticini con sale distribuito uniformemente e procedete a scaldare la piastra in modo che la stessa risulti essere molto calda prima di mettere gli arrosticini a cuocere. A temperatura raggiunta adagiatevi, uno a uno, gli arrosticini e, con cura, girateli continuamente senza avere delle sezioni crude o bruciacchiate. Disponeteli poi sul piatto da portata e serviteli caldissimi. |
Cassata di Sulmona
Pan di Spagna: 350 g
Uova: 6 Zucchero: 100 g Burro: 120 g Centerbe: 1 bicchierino Latte: 5 cucchiai Torrone: 50 g Croccante: 30 g Cacao amaro: 30 g Cioccolato al latte: 40 g Tritate separatamente il cioccolato, il torrone e il croccante. Mescolate in un bicchiere il latte e il Centerbe. Montate il burro morbido con lo zucchero a velo fino a ottenere una crema soffice, unite i tuorli uno alla volta, aggiungendo il successivo solo quando il precedente sarà stato assorbito. Dividete la crema ottenuta in tre parti uguali. Alla prima unite il croccante, alla seconda il torrone con il cioccolato e alla terza il cacao facendolo cadere da un setaccino. Versate in una ciotola un cucchiaio di ciascuna delle tre creme e tenete da parte. Tagliate il pan di Spagna orizzontalmente in 4 dischi di uguale spessore. Mettete un disco di pan di Spagna su un piatto di portata, bagnatelo con il latte al Centerbe e ricoprite con la crema al cacao, distribuendola in modo uniforme. Appoggiate sulla crema il secondo disco di pan di Spagna e bagnatelo con la miscela di latte e liquore, quindi ricopritelo con la crema di croccante. Disponete il terzo strato, bagnato con il latte al Centerbe,e spalmatelo con la crema al torrone. Coprite con l'ultimo disco bagnato con il liquore. Spalmate la crema mista tenuta da parte su tutta la superficie e i bordi della cassata. Fate raffreddare in frigorifero per non meno di 12 ore prima di servire. |
Panrozzo d'Abruzzo
Farina: 100 g
Fecola di patate: 100 g Zucchero: 200 g Mandorle dolci 100 g Mandorle amare: 6 Cioccolato: 200 g Burro: 100 g Uova: 8 Cannella: 1 pizzico Pangrattato q.b. Ratafià: 1 bicchierino Scottare le mandorle dolci e amare in acqua bollente, quindi sbucciarle, asciugarle e pestarle in un mortaio, fino a ridurle in polvere unendo, poco alla volta, due o tre cucchiaiate di zucchero. Battere in una terrina i tuorli con lo zucchero fino a ottenere un composto spumoso. Mescolare insieme la farina e la fecola e unirle allo sbattuto facendole scendere a pioggia da un setaccino; aggiungere anche le mandorle tritate e mescolare bene il composto, per qualche minuto, con un cucchiaio di legno. Abruzzo Incorporare infine il burro (meno una noce) fuso e, per ultimo e con molta delicatezza, gli albumi montati a neve ben ferma.Profumare con il Ratafià e con la cannella in polvere e versare il tutto in una tortiera imburrata e cosparsa di pangrattato. Cuocere in forno a 180° per circa cinquanta minuti. Sfornare, lasciar raffreddare la torta e ricoprirla con il cioccolato spezzettato e fatto fondere a bagnomaria. |
I Vini
Il vino Montepulciano d'Abruzzo è un rosso ottenuto dal vitigno omonimo ed è uno dei migliori vini
rossi italiani. Dal 2003 ha visto il riconoscimento della DOCG per i vini ottenuti nella sottozona Colline
Teramane, zona collinare in provincia di Teramo.
rossi italiani. Dal 2003 ha visto il riconoscimento della DOCG per i vini ottenuti nella sottozona Colline
Teramane, zona collinare in provincia di Teramo.
Montepulciano D'Abruzzo "Ducaminimo"Gradazione:13,00%
Stile:Corposo e intenso Abbinamenti cibo-vino:Arrosto di carne, Grigliata di Carne, Galletto alla brace, Gnocchi al ragù, Cotoletta alla milanese, Formaggi di media stagionatura |
Pecorino Superiore Abruzzo "DUCA THAULERO"Gradazione:13,00%
Stile:Fruttato Abbinamenti cibo-vino:Affettati e salumi, Aperitivo, Sushi-sashimi, Tartare-carpaccio pesce, Risotto ai frutti di mare, Ravioli di zucca, Fritto misto di pesce, Verdure in pastella |
Cerasuolo d’Abruzzo "BORGO THAULERO"Gradazione:12,00%
Stile:Fruttato Abbinamenti cibo-vino:Antipasti di pesce al vapore, Antipasti di pesce affumicato, Aperitivo, Fritto misto di pesce, Crostacei, Formaggi freschi, Risotto ai frutti di mare, Carni Bianche |
Montepulciano d'Abruzzo "THALE'"Gradazione:14,00%
Stile:Corposo e intenso Abbinamenti cibo-vino:Polenta taragna, Formaggi stagionati, Formaggi piccanti, Arrosto di carne, Tagliata di Manzo, Cannelloni, Pasta al sugo di carne, Agnello |
Passerina "Kukukaya"Gradazione:12,50%
Stile:Fruttato Abbinamenti cibo-vino:Frutta secca, Verdure in pastella, Stuzzichini, Branzino, Risotto ai frutti di mare |
Montepulciano d'Abruzzo RISERVAGradazione:14,00%
Stile:Corposo e intenso Abbinamenti cibo-vino:Cannelloni, Arrosto di carne, Grigliata di Carne, Galletto alla brace, Cotoletta alla milanese, Gnocchi al ragù, Tagliatelle ai Funghi, Tagliata di Manzo |
Percorso Enogastronomico
PETTORANO
Il nostro punto di partenza è Pettorano. Ma è al centro del paese, presso i tavoli del ristorante Il Torchio, che si custodisce il frammento gastronomico più affascinante: la polenta rognosa, che anticamente rappresentava l’unica pietanza dei contadini della zona. Si prepara ancora in paioli di rame e ha una consistenza che non troverete nel resto dell’Abruzzo, forse molto simile a quella preparata in Nord-Italia. Dopo la cottura viene riposta su un canovaccio e tagliata con un filo, per poi essere adornata con salsicce, peperoncino, olio e formaggio, ma anche aglio.
Sulmona
Già, perché la patria del poeta Ovidio è nota almeno dall’Ottocento per la produzione dell’aglio rosso, oltre che per suoi deliziosi confetti.
In centro si trova la Chiesa di Santa Chiara in cui, stando alla leggenda, iniziarono ad essere confezionati a partire dal XV secolo gli ormai noti confetti.
A dare il via a questa tradizione furono le suore Clarisse, per mano delle quali questo dolcetto da ricorrenze liete iniziò a divenire anche una forma d’arte: fili di seta intrecciati con maestria in modo da formare fiori, grappoli, spighe e rosari. La sua anima pura, formata da una mandorla, avvolta da strati di zucchero, levigata come una pietra dall’acqua marina e infine colorata.
Abbandoniamo Sulmona con l’aroma del pistacchio, della cannella, del marzapane, che fanno parte oramai dell’evoluzione del gusto.
Villalago E Castrovalva
Tra un saliscendi di vicoli e meraviglie discrete ci accingiamo a concludere il nostro viaggio alla tavola intima e semplice della “Locanda nido d’aquila” dove uno stracotto di pecora ci solletica il palato.
È proprio questo portamento genuino la vera bellezza della terra abruzzese, che sembra indurci a scartare il resto del mondo, introducendoci in un universo in cui anche gli “scarti” divengono protagonisti di splendide opere culinarie.
Il nostro punto di partenza è Pettorano. Ma è al centro del paese, presso i tavoli del ristorante Il Torchio, che si custodisce il frammento gastronomico più affascinante: la polenta rognosa, che anticamente rappresentava l’unica pietanza dei contadini della zona. Si prepara ancora in paioli di rame e ha una consistenza che non troverete nel resto dell’Abruzzo, forse molto simile a quella preparata in Nord-Italia. Dopo la cottura viene riposta su un canovaccio e tagliata con un filo, per poi essere adornata con salsicce, peperoncino, olio e formaggio, ma anche aglio.
Sulmona
Già, perché la patria del poeta Ovidio è nota almeno dall’Ottocento per la produzione dell’aglio rosso, oltre che per suoi deliziosi confetti.
In centro si trova la Chiesa di Santa Chiara in cui, stando alla leggenda, iniziarono ad essere confezionati a partire dal XV secolo gli ormai noti confetti.
A dare il via a questa tradizione furono le suore Clarisse, per mano delle quali questo dolcetto da ricorrenze liete iniziò a divenire anche una forma d’arte: fili di seta intrecciati con maestria in modo da formare fiori, grappoli, spighe e rosari. La sua anima pura, formata da una mandorla, avvolta da strati di zucchero, levigata come una pietra dall’acqua marina e infine colorata.
Abbandoniamo Sulmona con l’aroma del pistacchio, della cannella, del marzapane, che fanno parte oramai dell’evoluzione del gusto.
Villalago E Castrovalva
Tra un saliscendi di vicoli e meraviglie discrete ci accingiamo a concludere il nostro viaggio alla tavola intima e semplice della “Locanda nido d’aquila” dove uno stracotto di pecora ci solletica il palato.
È proprio questo portamento genuino la vera bellezza della terra abruzzese, che sembra indurci a scartare il resto del mondo, introducendoci in un universo in cui anche gli “scarti” divengono protagonisti di splendide opere culinarie.